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Un raggio di sole - Deepgash
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Un raggio di sole - Deepgash
Un altro grigio crepuscolo sta calando su Raaka, uomini e donne si riuniscono attorno ai falò dopo una ennesima dura giornata di lavoro. Dopo aver assolto ai loro doveri, si trascinavano verso casa, la bisaccia conteneva solo poche rape selvatiche e radici, l’ennesimo misero pasto: al solo pensiero dell’amara minestra, come un tuono le viscere ruggiscono voraci, costringendo a fermarsi un istante. Non ci si abitua mai alla fame, man mano che i giorni trascorrono senza un pasto adeguato, essa si insinua sempre più profondamente nell’essere. Logora, distorce i pensieri, fino a far regredire alla condizione di bestia primordiale, dalla quale ci eravamo emancipati. Gli occhi spenti in realtà celano un famelico istinto predatorio, che porta a sognare il cibo in ogni essere che calca il terreno… ogni essere…
Un orco siede pesantemente su un tronco poco distante osservando i visi dei suoi fratelli e sorelle illuminati dal baluginare delle fiamme. <<Sono allo stremo Deepgash, guardali bene…>> una voce familiare fece voltare l’orco: un umano comparso dal nulla lo fissava silenziosamente. <<Lo so Gatto. So anche che un’altra zuppa di rape e radici non li sfamerà di certo… è da più una settimana che non mangiamo nulla di sostanzioso. Di questo passo diventeremo una tribù di rachitici...>> rispose l’orco con un triste sorriso.
<<Quei pochi che saranno sopravvissuti.>> rispose serio l’uomo, avanzando. I suoi passi erano silenziosi, quasi impercettibili. Visi pallidi ed emaciati erano invero quelli dei tribali attorno a quel triste falò, il suono dei canti e delle danze aveva lasciato il posto a vuoti silenzi rotti dai pianti dei lattanti.
<<Apawi ci aiuterà…>> disse l’orco a denti stretti <<questo inverno terribile non può durare in eterno…>>.
<<Hai ragione amico mio>> rispose Gatto acquattandosi in una posa quasi felina <<vieni a caccia con me domani, voglio presentarti una persona.>> - <<Io?! A caccia?! Ma mi hai visto? Ti sarei d’intralcio!>> rispose l’orco stupefatto. <<Sei sempre il solito orco! La tua forza può tornare utile nelle giuste circostanze. Inoltre guardati attorno… la gente è stremata, ogni giorno perdiamo fratelli, abbiamo bisogno di tutto l’aiuto possibile per riuscire a sopravvivere!>> <<Va bene, va bene… e che Apawi vegli su di noi>> disse l’orco <<Lo farà>> rispose Gatto sorridendo.
Il sole non era ancora sorto ed una fredda brina ricopriva ogni cosa nel surreale silenzio del mattino, mentre un orco, un umano ed un nano uscivano dal villaggio verso la foresta di Torrach. <<Quindi tu saresti Diavik, un nano minatore?>> disse Deepgash. <<Corretto. I miei avi sono entrati a far parte della tribù nel pieno delle guerre Fargan e da allora abbiamo prestato la nostra arte di estrattori ai nostri fratelli e sorelle. Difatti conto di trovare nuove zone sfruttabili nel prossimo futuro mentre vi accompagno in questa “caccia”.>> rispose il nano sorseggiando qualcosa di caldo dal suo otre. <<Argilla e sabbia non riempiono la pancia…>> sibilò acremente Gatto. <<In realtà se li mangi…>> <<Non dirlo Deepgash…>> si affrettò ad aggiungere l’umano. Dopo una pausa imbarazzata, Diavik prosegue <<Ho capito cosa intendi Gatto, ma avere una miniera in più da sfruttare potrebbe sempre tornare utile in futuro, quando questo gelo sarà finito.>>.
I tre si trascinarono faticosamente in una lunga esplorazione, il duro terreno congelato fiaccava le loro gambe e fitte dolorose li affliggevano ormai quasi ad ogni passo, mentre i crampi rumorosi allo stomaco ricordavano loro del motivo per il quale erano partiti. Il sole aveva superato lo zenit già da tempo ed erano nel fitto della foresta ormai quando il ventre dell’orco emise un forte lamento, costringendolo a fermarsi: <<Diamine, è dall’ultimo pranzo congiunto che non mi faccio una mangiata come si deve…>>. << Non parlarne Deepgash>> Si affrettò ad interromperlo Gatto <<Vuoi che il mio stomaco si unisca al tuo nelle proteste? In tal senso ti voglio ricordare che abbiamo un compito da assolvere. La sua cattura è necessaria...>> Il viso dell’orco perse la solita serenità, per diventare inusualmente austero <<È un argomento che non voglio affrontare in questo triste momento: abbiamo già troppi e gravi problemi ad affliggerci. Hai ragione, ma ogni cosa a tempo debito.>>. Impassibile Gatto incalza <<Hai ragione, ma sono comunque passate molte, troppe lune, anche per la situazione in cui ci troviamo. È una questione che va affrontata.>>. Diavik incuriosito a quel punto chiese <<Scusate se mi intrometto, ma di cosa state parlando?>> Quasi con stizza l’orco ringhia verso il nano <<Non voglio mancarti di rispetto, ma è una questione del massimo riserbo, mastro nano, interna alle vicende del gruppo congiunto. Non farmi domande a cui ho già detto di non volere risp… – un altro crampo lo interrompe a metà- Oh dei che fame! Apawi guidaci tu, non possiamo rientrare a mani vuote…>> con la velocità di un fulmine, Gatto si acquatta facendo un rapido cenno ai suoi compagni per zittirli: senza emettere suoni segnalò di aver avvertito qualcosa più avanti. Lenti e silenziosi come fantasmi i tre si muovevano tra le sterpaglie; la quiete della foresta era turbata solo da un sommesso grugnito che passo dopo passo giungeva più distinto alle orecchie dei tre, finché lo videro: in una piccola radura all’interno di un circolo di antiche querce vi era un maestoso cinghiale dalle notevoli dimensioni, nonostante la magra stagione; sapevano sarebbe stato un temibile avversario. Senza necessità di parlare, si disposero silenziosamente a circondare l’animale e simultaneamente agirono: Diavik e Gatto balzarono armi in pugno verso la bestia, che grugnendo spaventata, si lanciò istintivamente in una travolgente fuga nella direzione opposta. Deepgash attendeva nascosto nella traiettoria della fiera selvaggia, aspettando l’ultimo istante disponibile per lanciarsi a bloccarne la fuga, in modo da non dare all’animale la possibilità di evitarlo. L’urto fu tremendo e le membra dell’orco tremarono malgrado la sua grande forza, infiacchita dalla lunga fame; la bestia, seppur notevolmente rallentata, aveva la meglio nell’avanzata. I compagni non persero tempo però nell’avventarsi alle spalle del cinghiale in fuga, sferrando colpi precisi e profondi, incalzandolo e forzandolo al confronto. L’orco sanguinante, rialzatosi si unì al combattimento: fu un confronto lungo e dall’esito incerto, ma alla fine, quando i contendenti erano sfiniti e feriti, riuscirono come un branco ad avere la meglio sull’animale. Il silenzio di quel luogo fu rotto dalle risate dei tre: <<Te lo avevo detto che Apawi ci avrebbe aiutato>> disse Gatto ancora ridendo <<Non vedo l’ora di mangiarmelo stufato con la birra>> incalzò Diavik <<Apawi ci ha davvero fatto un grande dono! Speriamo sia così anche in futuro!>> disse Deepgash con voce rotta per la gioia. Consapevoli di aver regalato un po’ di tempo e gioia ai loro fratelli e sorelle con quella cattura, sfiniti ma contenti della preda si avviarono verso il villaggio.
Un orco siede pesantemente su un tronco poco distante osservando i visi dei suoi fratelli e sorelle illuminati dal baluginare delle fiamme. <<Sono allo stremo Deepgash, guardali bene…>> una voce familiare fece voltare l’orco: un umano comparso dal nulla lo fissava silenziosamente. <<Lo so Gatto. So anche che un’altra zuppa di rape e radici non li sfamerà di certo… è da più una settimana che non mangiamo nulla di sostanzioso. Di questo passo diventeremo una tribù di rachitici...>> rispose l’orco con un triste sorriso.
<<Quei pochi che saranno sopravvissuti.>> rispose serio l’uomo, avanzando. I suoi passi erano silenziosi, quasi impercettibili. Visi pallidi ed emaciati erano invero quelli dei tribali attorno a quel triste falò, il suono dei canti e delle danze aveva lasciato il posto a vuoti silenzi rotti dai pianti dei lattanti.
<<Apawi ci aiuterà…>> disse l’orco a denti stretti <<questo inverno terribile non può durare in eterno…>>.
<<Hai ragione amico mio>> rispose Gatto acquattandosi in una posa quasi felina <<vieni a caccia con me domani, voglio presentarti una persona.>> - <<Io?! A caccia?! Ma mi hai visto? Ti sarei d’intralcio!>> rispose l’orco stupefatto. <<Sei sempre il solito orco! La tua forza può tornare utile nelle giuste circostanze. Inoltre guardati attorno… la gente è stremata, ogni giorno perdiamo fratelli, abbiamo bisogno di tutto l’aiuto possibile per riuscire a sopravvivere!>> <<Va bene, va bene… e che Apawi vegli su di noi>> disse l’orco <<Lo farà>> rispose Gatto sorridendo.
Il sole non era ancora sorto ed una fredda brina ricopriva ogni cosa nel surreale silenzio del mattino, mentre un orco, un umano ed un nano uscivano dal villaggio verso la foresta di Torrach. <<Quindi tu saresti Diavik, un nano minatore?>> disse Deepgash. <<Corretto. I miei avi sono entrati a far parte della tribù nel pieno delle guerre Fargan e da allora abbiamo prestato la nostra arte di estrattori ai nostri fratelli e sorelle. Difatti conto di trovare nuove zone sfruttabili nel prossimo futuro mentre vi accompagno in questa “caccia”.>> rispose il nano sorseggiando qualcosa di caldo dal suo otre. <<Argilla e sabbia non riempiono la pancia…>> sibilò acremente Gatto. <<In realtà se li mangi…>> <<Non dirlo Deepgash…>> si affrettò ad aggiungere l’umano. Dopo una pausa imbarazzata, Diavik prosegue <<Ho capito cosa intendi Gatto, ma avere una miniera in più da sfruttare potrebbe sempre tornare utile in futuro, quando questo gelo sarà finito.>>.
I tre si trascinarono faticosamente in una lunga esplorazione, il duro terreno congelato fiaccava le loro gambe e fitte dolorose li affliggevano ormai quasi ad ogni passo, mentre i crampi rumorosi allo stomaco ricordavano loro del motivo per il quale erano partiti. Il sole aveva superato lo zenit già da tempo ed erano nel fitto della foresta ormai quando il ventre dell’orco emise un forte lamento, costringendolo a fermarsi: <<Diamine, è dall’ultimo pranzo congiunto che non mi faccio una mangiata come si deve…>>. << Non parlarne Deepgash>> Si affrettò ad interromperlo Gatto <<Vuoi che il mio stomaco si unisca al tuo nelle proteste? In tal senso ti voglio ricordare che abbiamo un compito da assolvere. La sua cattura è necessaria...>> Il viso dell’orco perse la solita serenità, per diventare inusualmente austero <<È un argomento che non voglio affrontare in questo triste momento: abbiamo già troppi e gravi problemi ad affliggerci. Hai ragione, ma ogni cosa a tempo debito.>>. Impassibile Gatto incalza <<Hai ragione, ma sono comunque passate molte, troppe lune, anche per la situazione in cui ci troviamo. È una questione che va affrontata.>>. Diavik incuriosito a quel punto chiese <<Scusate se mi intrometto, ma di cosa state parlando?>> Quasi con stizza l’orco ringhia verso il nano <<Non voglio mancarti di rispetto, ma è una questione del massimo riserbo, mastro nano, interna alle vicende del gruppo congiunto. Non farmi domande a cui ho già detto di non volere risp… – un altro crampo lo interrompe a metà- Oh dei che fame! Apawi guidaci tu, non possiamo rientrare a mani vuote…>> con la velocità di un fulmine, Gatto si acquatta facendo un rapido cenno ai suoi compagni per zittirli: senza emettere suoni segnalò di aver avvertito qualcosa più avanti. Lenti e silenziosi come fantasmi i tre si muovevano tra le sterpaglie; la quiete della foresta era turbata solo da un sommesso grugnito che passo dopo passo giungeva più distinto alle orecchie dei tre, finché lo videro: in una piccola radura all’interno di un circolo di antiche querce vi era un maestoso cinghiale dalle notevoli dimensioni, nonostante la magra stagione; sapevano sarebbe stato un temibile avversario. Senza necessità di parlare, si disposero silenziosamente a circondare l’animale e simultaneamente agirono: Diavik e Gatto balzarono armi in pugno verso la bestia, che grugnendo spaventata, si lanciò istintivamente in una travolgente fuga nella direzione opposta. Deepgash attendeva nascosto nella traiettoria della fiera selvaggia, aspettando l’ultimo istante disponibile per lanciarsi a bloccarne la fuga, in modo da non dare all’animale la possibilità di evitarlo. L’urto fu tremendo e le membra dell’orco tremarono malgrado la sua grande forza, infiacchita dalla lunga fame; la bestia, seppur notevolmente rallentata, aveva la meglio nell’avanzata. I compagni non persero tempo però nell’avventarsi alle spalle del cinghiale in fuga, sferrando colpi precisi e profondi, incalzandolo e forzandolo al confronto. L’orco sanguinante, rialzatosi si unì al combattimento: fu un confronto lungo e dall’esito incerto, ma alla fine, quando i contendenti erano sfiniti e feriti, riuscirono come un branco ad avere la meglio sull’animale. Il silenzio di quel luogo fu rotto dalle risate dei tre: <<Te lo avevo detto che Apawi ci avrebbe aiutato>> disse Gatto ancora ridendo <<Non vedo l’ora di mangiarmelo stufato con la birra>> incalzò Diavik <<Apawi ci ha davvero fatto un grande dono! Speriamo sia così anche in futuro!>> disse Deepgash con voce rotta per la gioia. Consapevoli di aver regalato un po’ di tempo e gioia ai loro fratelli e sorelle con quella cattura, sfiniti ma contenti della preda si avviarono verso il villaggio.
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Data d'iscrizione : 11.02.14
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