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I primi passi - Lady Mairi Warfer

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I primi passi - Lady Mairi Warfer Empty I primi passi - Lady Mairi Warfer

Messaggio Da Sentrem Gio Ago 02 2018, 23:27

“Ad Aurelio La Torre,
gli Dei e gli Spiriti vi guidino

non so davvero come iniziare questa missiva, se non rivelandovi che mi avete sinceramente sorpreso con le vostre parole. Cosa che, in effetti, succede più spesso di quanto ammetterei a dirvi di persona.
Sì, preferisco sicuramente un metodo più diretto per dire certe cose, e voi senza dubbio, con le vostre parole, lo siete stato. Credetemi se vi dico che non è che non apprezzi i, come li avete chiamati voi, “vezzi Fargan”; ma in effetti, al fine di una buona intesa, passare per mezzi termini non mi pare adatto.”

La piuma stride sulla carta con insistenza, mentre le parole sono pronunciate chiare ad alta voce, da parte della tribale. Le suole delle scarpe di pelle vanno su e giù attorno alla figura del nano intenta a scrivere appoggiato a una tavoletta di legno. Tutto attorno il vociare dell'accampamento in prossimità delle navi è nella normalità dell’ennesimo giorno a Porta del Nord.
A un certo punto però i passi si fermano e la donna si volta a guardare direttamente il suo interlocutore, con un’espressione interdetta in viso.
“Non riesco a credere di stare dettando una missiva del genere … insomma, pensava che non avrei risposto alle sue parole? Oh beh si sbaglia di grosso. Se crede che starò zitta, non ha ancora capito con chi ha a che fare. Hai scritto tutto Mircia?” gli occhi della giovane Warfer si spostano sul nano con tre occhi. Quest’ultimo ricambia lo sguardo con un sorriso nascosto sotto la folta barba.
“Per ora si” annuisce piano
“Perché sorridi in quel modo?”
“Nessun motivo in particolare Lady” la risposta arriva con un leggero scrollare delle spalle del nano.
Lei sospira e alza davanti agli occhi la missiva ricevuta, stretta nella mano destra fino a quel momento con una certa insistenza. “Voi siete rimasta in silenzio” legge piano prima di scuotere la testa e tornare a muovere qualche passo avanti ed indietro. Per tutto il tempo, lo sguardo di Mircia non sembra perderla di vista, fino a che non si ferma di nuovo.
“Ti serve aiuto per pensare a una risposta adeguata alla situazione?” la voce del nano è abbastanza diretta e concisa, ma anche fraterna in qualche modo. L’altra scuote la testa in fretta con aria seria.
“No, so esattamente cosa rispondergli. E con tutto l’orgoglio del mio nome. Non cambierò una sola virgola in merito alla mia risposta, o non mi chiamo Mairi Warfer” oltre all’orgoglio c’è una punta di fastidio nel tono usato dalla tribale, che però sciama quasi subito. “Quindi, eravamo rimasti a?”
“Passare per mezzi termini …” aggiunge Mircia, sorridendo ancora all’espressione contrita dell’altra.
“Si giusto; passare per mezzi termini non mi pare adatto” la voce si schiarisce un poco, prima che gli occhi della Warfer si spostino ad osservare una coppia di guerrieri in armatura che si sposta lungo il perimetro di guardia dell’accampamento. “Offesa? Forse, o forse no. Non credo che vi concederò di saperlo, non ora almeno.” un'altra punta di orgoglio colora la voce “Scrivi esattamente così per favore. Come una domanda diretta. Voglio vedere se risponde e come”


“Offesa? Forse, o forse no. Non credo che vi concederò di saperlo, non ora almeno. Ma posso dire questo; se ho permesso a qualcun altro di parlare di fronte ad una mia scelta, vi assicuro, non accadrà nuovamente.
Siete un bravo oratore, e giocate abilmente sul terreno che avete scelto ma su cui io non ho la preparazione adatta. Non ho possibilità di ribattere di fronte a chi da anni ha sviluppato l’arte di parlare come mercante.

Disarmate, sempre, in questo modo una donna?
Usando le vostre abilità oratorie?

Ma forse ho modo anche io di giocare le mie carte su un terreno che può venire incontro al vostro. Quindi userò le mie parole e i miei mezzi, per descrivervi cosa vorrei fosse possibile ottenere da questo fidanzamento.

Immaginate un circolo rituale, creato per riuscire a unire due elementi tra di loro e creare un oggetto magico perfetto. Un cerchio, che non può permettere il minimo errore o curva in eccesso, e due officianti che si muovono all’interno dello stesso; in sincronia, in gesti, parole e infusione di energia magica.
Ecco, se uno solo muove un passo in più dell’altro, rischia di far vacillare l’energia stessa che li avvolge.
Il minimo errore potrebbe comportare il fallimento o comunque un esito negativo.
Un rischio di dispersione di magia tale da causare persino un esplosione.

Cosa accadrebbe ad entrambi, se non il rischio di venire feriti in modo irreparabile?”

Il tono della voce si abbassa un poco, facendosi leggermente malinconico.

“Forse in effetti è questo che è necessario fare. Studiare il giusto rituale, i corretti modi per eseguirlo e scoprire qual è l’esito che se ne vuole trarre. In un certo senso, i legami con le persone funzionano allo stesso modo, e come i rituali sono fragili e imprevedibili.”

“Devo scrivere anche questo?”
“Mmh?” il tono incuriosito di Mircia riporta alla realtà Mairi, che torna a guardarlo con un’espressione tra il confuso e il sorpreso.
“Inserisco anche questo nella missiva?”.
Mairi annuisce piano, avvicinandosi al nano e sedendosi accanto a lui. Gli occhi scuri seguono il suo gesto di intingere nuovamente la piuma nell’inchiostro e passare la punta sul foglio per tracciare altre lettere “Sono, buone parole no?” gli chiede a mezza voce.
“E’ la tua missiva alla fine. In questo caso credo che non servano buone parole ma quelle che più si avvicinano a quello che pensi. Non è per questo che me la stai facendo scrivere?”
“In parte si”

“Spero che riusciate a capire di cosa sto parlando.
In un certo senso ho chiesto consiglio a un mago più abile di me, quale fosse la forma più adatta per iniziare a disegnare questo circolo, ma il resto resta nelle mani degli officianti.

Quindi in realtà se Mircia dovesse essere il secondo officiante, io mi ritroverei nel ruolo del mago di supporto fuori dal circolo rituale. Non è quello il posto che voglio avere, né quello che credo dovrebbe spettarmi.
Non credete?

Vi conosco solo per quello che ho potuto vedere, con le vostre azioni, all’interno del Gruppo d’Intervento, ma non conosco i vostri passi, né come agireste emettendo la vostra energia in questo rituale.
Spero di avere la possibilità di studiare e capire i vostri gesti, giacché credo davvero nella buona riuscita di tutto questo.
L’unione di due elementi cui è giusto ricordare che è possibile trovare l’armonia perfetta.

Ci sarà tempo per approfondire gli studi con coloro che sono “maghi” più potenti ed esperti di noi. Ma prima c’è bisogno che ci sia una comprensione delle energie da parte di entrambi. Quindi si è necessario che vengano spese parole tra noi due prima di tutto.

A voi il primo passo prima di entrare nel circolo Aurelio.
Concedetemi di capire qual è la giusta combinazione per poter scegliere i corretti movimenti che possano essere in sincronia con i vostri.”

Viene preso un lungo respiro al termine della dettatura, e gli occhi dell’umana si spostano sulle dita del nano che stanno sfilando il foglio dall’appoggio della tavoletta.
Con gesti leggeri, Mircia, soffia sopra l’inchiostro perché si asciughi, prima di passarlo alla nobile perché rilegga tutto da capo.
“Sei sicura di volerla fare avere al destinatario tramite l’elfa?”.
“Assolutamente sicura. Fae è la scelta giusta”
“Convinta di ciò che è stato scritto?”
“Sì, è perfetta.” Mairi non aggiunge altro. “Grazie Mircia” le dita della mano destra prendono la piuma con cui il nano aveva scritto fino a quel momento per apporre la propria firma sulla missiva prima di chiuderla e rimanere a osservarla in silenzio. Per un solo momento c’è un attimo di esitazione nel suo sguardo, forse colta dal tribale sedutole accanto, perché la mano tozza del nano si posa sulla sua.
“Alleanza …” la frase resta sospesa a mezz’aria.
Un accenno di sorriso compare sulle labbra della giovane Warfer.
“Vediamo quale sarà l’esito di questo rituale”.
Il nano si alza in piedi, ponendosi davanti all’umana con lo stesso sorriso enigmatico che per tutto il tempo aveva tenuto nascosto sotto la barba.
Forse fregandosene anche, degli sguardi indiscreti degli appartenenti al gruppo d’intervento intenti a passare di là, avvicina le mani alla testa di Mairi prendendola delicatamente tra le dita e chinandosi in avanti per darle un bacio sulla fronte con fare paterno.
“Bambina … apponi il sigillo e andrò a consegnarla subito”.

Sentrem

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