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Messaggio Da Picci Mer Mar 15 2017, 14:51

Arrow 6 Marzo 1317, La Caserma

"Un silenzio assordante, per un luogo normalmente così rumoroso" disse il Colonnello, gli altri due rimasero in silenzio, persi per un ultimo istante nei loro pensieri personali.
La sala del Comando era stata realizzata in un attimo, era bastato sostituire la pesantissima scrivania di quercia grezza con un tavolo rotondo e tre sedie.
Il Colonnello si tolse l'armatura, le armi e le effigi e si sedette, gli altri due fecero lo stesso, ridestandosi e tornando presenti.
Le porte della sala, da sempre spalancate vennero chiuse per una unica, lunghissima discussione privata. Le Vie convergevano su un unico sentiero... insieme.

Arrow6 Marzo 1316, Pinnacolo dell'Essenza

Una figura dall'aspetto meccanico si presenta alla porta accompagnata da un nano.
"Salve, Ghello mi ha detto che qui ci sono tantissimi libri, posso leggerli?"
La guardia fece cenno di aspettare un attimo e si rivolse al collega "Chiamami i Sommi!"

Arrow7 marzo, ex territori Yer

Nei pressi del maniero diroccato che aveva ospitato il fronte comune delle Organizzazioni del Ducato, tre soldati stavano dividendo i cadaveri dell’ultimo assalto: militi del Ducato da un lato, in un recinto affollato di simboli religiosi, e guerrieri della Frusta Rossa dall’altro, destinati ad un’anonima fossa comune. D’un tratto videro comparire dalle selve un uomo che spronava il suo cavallo verso la magione. Quando fu fermato per chiarimenti, quello esibì le insegne Nordrake, e tutti si inchinarono.
“Mi manda direttamente il Duca Faust! Presto, conducetemi all’interno della magione. Il Duca si è dimenticato di prendere i suoi trofei di guerra ed è furioso con tutti noi che non glielo abbiamo ricordato!”
I soldati lo accompagnarono e lo videro ribaltare tavoli e panche, frugare dietro ogni angolo e persino dentro ogni cespuglio di rovi. “Non è possibile… C’erano una spada, e un’armatura…” ripeteva. “E una testa! Non potete non averla vista!”
“Signore,” rispose uno dei soldati, “le teste che finora abbiamo visto erano ancora attaccate al collo… beh, alcune per una buona parte del collo”, disse, appoggiandosi alla vanga.
“Fatemi vedere il recinto dei morti! Magari l’avete messa lì per seppellirla!”
Mentre l’uomo continuava a cercare tra i cadaveri, sempre più disperato, uno dei soldati sussurrò all’altro: “Scommetto tre ramelle che so quale testa il Duca vorrà in cambio di quella che costui ha smarrito.”

Arrow8 Marzo 1316, Sotterranei di Pinnacolo dell'Essenza

"Mi aspettavo mi avreste portato dalla Catena, o avreste chiamato torturatori professionisti come quelli della Chiesa. Pensate che parlerò? Che rivelerò qualcosa, stolti? La Dea mi dà la forza"
Uno dei presenti rispose in modo deciso: "Oh beh, forse tu non parlerai. Anzi, è probabile che non parlerai. Ma questo non vuol dire che non rivelerai nulla, anzi. Apprendisti, svolgete le procedure come vi ho spiegato, e mi raccomando non commettete errori."

Arrow9 Marzo 1317, Torhan

L'attendente si fece infine coraggio, ed alzò il pugno chiuso per bussare alla porta. Questa si spalancò di colpo, ed il poveretto dovette quasi gettarsi di lato per evitare di scontrarsi con Faust Nordrake. Il ragazzo aveva il volto completamente rosso, e si allontanò rapido lungo il corridoio senza degnare l'attendente di un singolo sguardo. Questi tirò un leggero sospiro, per poi entrare timidamente. Kainen Lamabianca sedeva alla sua scrivania, le mani giunte e lo sguardo basso su alcune mappe.
- Ah, entra pure.
- Si Comandante. Mi dica, il Nobile..
- Sta bene. Un po' scosso, ma nulla di grave.
- Beh, mi scusi, ma a guardarlo non sembrava...
L'attendente si interruppe quando il Gastaldo levò gli occhi ad osservarlo. Una lievissima ombra di sorriso contornava la bocca dell'anziano.
- Faust Nordrake è cresciuto all'ombra della leggenda che era suo padre. Ha vissuto a lungo nell'agio e nella convinzione che il potere del proprio lignaggio fosse quasi invincibile. Ma ora ha avuto le prove di come è il mondo reale. Ha errato e ha commesso una sciocca imprudenza. A causa sua gente è morta. Se ne è reso conto e questo ha scosso le sue convinzioni.
Kainen Lamabianca si adagiò sulla sedia, alzando il capo ad osservare il soffitto.
- Ma ha il cuore ed il carattere di suo padre. Sono convinto che imparerà molto da ciò che gli è accaduto in queste settimane.
- Vuole.. vuole che venga seguito? Per la sua..
- Ho già assegnato guardie del corpo adatte non temere. E ho parlato con i restanti membri del Ferro Scarlatto perchè... Simili incidenti non avvengano più. Ora dimmi, i rapporti?
- Si. Qui ho il resoconto del Boia, Signore.
- E?
- E.. No, ancora nessuna nave dell'Ordine in vista ai porti del Ducato.
- Capisco. Bene, và pure a mangiare. Ma prima mandami il messo. Ho delle missive da spedire.

Arrow9 Marzo, in una famosa Bottega nel centro dell'Avamposto

- Ma...Quelli non erano mica...?
- Massimo Drako Ghim e le sue guardie del Manto Protettore? Oh si..
- Che cosa volevano?
- Quanto offri per saperlo...?
- Ma ti hanno mica pagato per il segreto? Toh!
- Ha! No, ma mi hai pagato tu adesso. Beh, voleva una placca funebre in argento per la sua magione.
- Funebre? Han perso qualche Cavaliere nella guerra?
- Ora ti leggo aspetta... "In Memoria ed Onore di Sehenbach, il Bardo. Possa il suo Vento divenire Tempesta."

Arrow 9 marzo 1317, Boschi fuori Raaka

Due orchi discutono mentre tagliano della legna:
- Quella curiosa di mia cugina abita a pochi passi dalla tenda del Padre e l'altro giorno si è messa ad ascoltare alcuni discorsi tra il Padre e Falco. Neanche avesse delle orecchie da elfo.
- E cosa ha sentito?
- ah! Sei curioso anche tu eh?
- Dai coglione, parla!
- Beh, non so le parole precise, ma Falco ha portato al Padre la notizia di suo fratello, il senzaspirito e dell'elfo colorato, entrambi morti in terra della frusta mentre seguivano il piccolo nobile umano.
- Che gli spiriti veglino su coloro che son morti combattendo!
- Si beh, Sigfried non l'ha presa così bene.
- Parlava di mollare, che gli spiriti hanno sbagliato...
- ...
- E Falco l'ha schiaffeggiato o almeno è quello che pensa mia cugina in base al rumore.
- Davvero?
- Si, e subito dopo non hanno più parlato, Sigfried è uscito dalla tenda e arrancando si è recato dal totem, poi è andato nella tenda del Padre dei Lupi e da allora non è più tornato a casa.
- Sempre detto che un pugno vale più di molte parole. argharghargh
- Ahahaha

Arrow9 marzo, ex-territori Yer

La Frusta Rossa era in rotta. Privi della guida di Zamahal e dei due sommi sciamani, molti clan ripiegarono e si dispersero nei territori selvaggi, ciascuno facendo capo al proprio sciamano e costituendo sacche isolate di resistenza. Ciò che restava delle loro forze unite, invece, fu pressato ad est dalle forze di Massimo Drako Ghim e dall’Ordine del Manto Protettore, e fu via via spinto nelle selve del fiume Nehir, dove l’Ordine del Bianco Riverbero, traghettando i suoi uomini verso sud, tagliò alla Frusta Rossa ogni via di fuga. Le palizzate di fortuna non ressero all’impeto della Falange Ardente, che spazzò via la loro ultima barriera. Pochi fuggirono, il resto fu banchetto per i corvi.
Nei giorni a seguire, Massimo Drako Ghim stanziò una legione di presidio nei territori un tempo della famiglia Yer, guidata da una selezione di membri degli ordini cavallereschi, e ne divenne reggente pro tempore, in attesa della riassegnazione delle terre. Mentre il Duca Faust Nordrake ritornava verso le mura di Torhan, la legge marziale fu revocata nel Ducato, ma restò vigente in quelle zone. Membri della Tribù del Lupo Guardiano furono convocati per la rimozione e la purificazione di tutti i totem della Frusta rimasti, e il Patto d’Acciaio fu prontamente coinvolto per le prime opere di ricostruzione e bonifica. Fu subito evidente che i territori sarebbero stati restituiti stabilmente al Ducato… ma sotto il dominio di chi, quello appariva molto meno chiaro.

Arrow13 marzo 1317, Cor Fidelis

Il corteo d’onore passò attraverso le vie di Cor Fidelis, alle cui porte erano stati appesi nastri azzurri e blu scuri, in onore delle due famiglie nobiliari della Chiesa. La gente festante onorava il rientro di coloro che avevano sconfitto la terribile Frusta Rossa. Tuttavia, molti si diceva fossero morti nell’impresa, pertanto le manifestazioni ai superstiti avrebbero celebrato anche i caduti.
Quando scintillò la parata marziale dei Cavalieri del Bianco Riverbero, la folla andò in visibilio. Tutti si accalcarono per osservare il carro sul quale un giovane in abiti nobiliari, affiancato da un Orco in alta armatura, sorrideva e salutava la ressa. Già si mormorava del nipote di Lady Cassandra Cassandra, che aveva personalmente spiccato la testa del loro Capo supremo con il beneplacito diretto del Duca Faust Nordrake. Tuttavia, ai più attenti parve di notare l’assenza di un altro nobile sul carro dei vincitori. Intanto, dalle finestre in alto, alcune ragazze spargevano petali di rose sulla processione.
Il piazzale antistante della Chiesa Maggiore della Cattedrale di Ferro era stato allestito a festa ed era gremito di persone. I superstiti della spedizione si inchinarono davanti ai Tre Pollici della Chiesa. Poco dietro, una delegazione di servi reggeva lo strascico di Lady Cassandra, Patrizia di Cor Fidelis, in piedi su un palco, e dietro di lei suo figlio Antonio, avvolto in un opulento abito intarsiato d’argento.
“Rappresentanti della nostra amata Chiesa, alzatevi” disse Lady Calliope.
“Abbiamo subito numerose perdite, sia nella nostra Chiesa che nell’Ordine del Bianco Riverbero, ma il loro sacrificio ha contribuito ad un bene maggiore”, disse Lord Thorsten. “Non saranno dimenticati. Per mia volontà, i nomi dei caduti in questa missione saranno incisi sulle porte della Cattedrale di Ferro.”
“A voi che ho dinnanzi, quali valorosi membri del gruppo di intervento che ha salvato il nostro Duca, e ai caduti di questa spedizione,” declamò Lady Cassandra Cassandra, “io dono l’onorificenza della Spada dell’Alba, perché possiate fregiarvi della mia personale benevolenza.”
Uno dopo l’altro, i membri convocati sfilarono per la benedizione della Contessa, effettuata appoggiando una spada ingioiellata sul capo chino. Quando fu il turno di Lord Zaccaria Cassandra, Lord Thorsten e Lady Cassandra gettarono un’occhiata all’accigliato Pollice Bianco.
“Lord Zaccaria Cassandra”, disse allora Lord Rubens, “per il merito conseguito sul campo e il salvataggio da voi portato immantinente e in prima persona al Duca Faust asserragliato al fronte, la Mano Bianca spalanca le sue porte e Vi dà ricetto. Alzatevi dunque, milord, come Medio Bianco della nostra Chiesa.”
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Messaggio Da Picci Mar Mar 21 2017, 17:09

Arrow 18 Marzo 1316, Ex Territori Yer

Un membro della Congrega si presentò trafelato ai militi che presidiavano il luogo
"Buongiorno, risulta che il corpo di un nostro membro sia stato sepolto in queste terre dallo Sciamano dei Ghiacci, ho compito di recuperarlo, in modo che sia trattato degnamente e suoi possessi riconsegnati a Congrega e famiglia"
"Prego procedete pure"
Basandosi sulle indicazioni ricevute, riuscì ad individuare la terra smossa dove era stato sepolto. Nonostante i giorni trascorsi dalla morte era indubbiamente lui, lo conosceva bene.
Ma era evidente che qualcuno era passato prima, degli avvoltoi infami lo avevano completamente denudato e derubato dei suoi averi. "Sciacalli. Non c'è più rispetto per i morti in questo Ducato" sussurrò indignato.

Arrow 20 Marzo 1316, Pinnacolo Dell'Essenza

Il Consiglio si era riunito per discutere dei rapporti provenienti dalle terre della Frusta riconquistate, e le voci a tratti adirate non sfuggivano ai servi che passavano di là
"La Chiesa si è messa in mezzo di nuovo privandoci di qualcosa che leggittimamente ci appartiene?!?!" la voce del Sommo Custode era particolarmente alta.
Poco dopo fu Zeno a farsi sentire "Non si capisce bene da qua.. Giuro che se il libro di cui parlano qui lo hanno i tribali e non noi li libero tutti"
Anche Terra fu sentito "E' ora che provi a spiegargli bene anche io che le informazioni sono potere, e non ne hanno recuperato quasi nessuna.."
"Tranne una: il costrutto meccanico pare importante"
"Già, almeno quello..."

Arrow Chiacchiere da taverna, Bassifondi di punta del Drago

"... allora è vero? Il Lord è contento?"
"Così mi hanno riferito, ma lo sarà ancora di più quando avrà anche l'altro pezzo gemello..."
"Ah ma non era un pezzo unico?"
"A quanto pare no..."
"Spero per la sorte del nostro nuovo Amico che riesca a mantenere la parola data..."
"Ah beh in quel caso, come si ha dato, si toglie..."
"Sei sempre il solito J..."

Arrow Punta del Drago, Piazza del Mercato

"Ma che ha da piangere quello lì?"
"Lascialo stare, che basta mezza parola e ti segnala al Duca... da quel che ho sentito continua a ripetere un nome... e di un evento mancato..."
"Adesso vado lì e gliene dico quattro, sta disturbando il sonno del mio bambino..."
"Ma no, Marta, lascialo perdere..."
"Senti, Bardo da strapazzo, la vuoi finire di piangere e di urlare? Che succede?"
Un uomo dalla grossa statura, ma dagli abiti ricercati, si ferma, si asciuga le lacrime, e girandosi mostra un sorriso smagliante, dalla dubbia credibilità.
"Il miglior Bardo di Punta del Drago non piange, a meno non faccia parte di uno spettacolo. Non sto piangendo perché non potrò assistere al matrimonio dell'anno. Non sto disperandomi per la morte di un Allievo e un possibile Amico. Non sto piangendo per la morte di Corax dei Lupi. Giammai!"
E con fare impettito, e con passo spedito, se ne va, sparendo tra la folla.

Arrow Lettera di Kainen Lamabianca alle Organizzazioni del Ducato

Saluto voi tutti.
Questa vuole essere una lettera per esprimere il mio profondo cordoglio alle perdite che avete subito. Non vi tedierò con inutili parole sull'esservi vicino nel dolore o sul capire ciò che provate. Sarebbe menzogna. Non conoscevo i vostri caduti tanto quanto voi. Per le mie conoscenze sono persone. Per voi sono compagni. Sono amici, rivali. Qualunque cosa possa dire in loro memoria ed onore verrebbe unicamente sminuita da quello che è il vostro ricordo di loro.
Ringrazio invece voi, e loro, per tutto ciò che avete fatto per il Ducato fino ad oggi. Per quanto questo possa non essere il vostro pensiero, vi sono grato per essere accorsi alla mia chiamata. Senza il vostro intervento, l'esito di questa guerra sarebbe stato ben diverso. Siete degli eroi.
E si, sono conscio del peso che grava sulle mie spalle. Vi ho chiamato io a questa guerra, ho portato io questa richiesta ai vostri capi. E sotto questa luce posso quindi essere ritenuto responsabile per la morte dei vostri compagni.
Lascio quindi una seconda parte a questa lettera. Da molto ormai la Catena si è affossata in quello che è il suo ruolo di Pacificatrice piuttosto che di difesa dei deboli. E qui resta la mia promessa. Mai più l'Ordine della Catena d'Argento lascerà che altri combattano al suo posto, mai più avrà le mani legate dai suoi doveri. Quando verrà il momento, saremo al vostro fianco.
Picci
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