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Messaggio Da Medea Dom Apr 28 2019, 14:04

Arrow Punta del Drago, corte ducale
Due dignitari, amici di vecchia data, si incontrarono lungo uno dei corridoi del palazzo Nordrake.
Dopo un breve saluto e l’essersi informati l’uno sulla famiglia dell’altro, si avvicinarono, pronti a parlare di argomenti decisamente più pericolosi, in quei corridoi.
“Lo ammetto mio caro, questi ultimi giorni sono stati un susseguirsi di eventi. Ancora stento a credere a quanto ha proclamato il messo del Casato Stein pochi giorni fa.”
“Intendi..?”
“Si. Mia moglie per poco non cadeva dalla sedia. Lord Viktor Stein che dichiara di essere un discendente di Biel Nordrake? Che tutto era stato scritto in un testamento vidimato dalla stessa Contessa dell’Alba e Pollice Rosso e nascosto fino a poco tempo fa? Lettera che ora è stata portata alla sua attenzione e a quella dell’intera corte da nientemeno che Lord Zaccaria Cassandra.” l’uomo sospirò “Uno Stein che dichiara che per diritto di nascita, il trono ducale è suo. Io… Non credevo che avrei mai vissuto una situazione simile nella mia vita. E’ talmente assurdo che… Potrebbe essere vero.”
“Vogliamo parlare della risposta della Duchessa e della casata Ronuà?”
“Che dicono?”
“Beh, la Duchessa in persona ha condannato l’affermazione  di Viktor Stein. Ha fatto notare che, se quello che lui stesse dicendo fosse vero, in ogni caso non è mai stato riconosciuto ufficialmente dal casato Nordrake e quindi il suo tentativo di appropriarsi del trono non sarebbe valido. Inoltre, ha suggerito che una lettera prodotta da un suo stesso vassallo non sia un documento su cui fare affidamento. Si dice, giustamente, che ci siano dubbi sulla sua autenticità.”
“Ah, che i Tre ci proteggano, la situazione nobiliare deve essere un vero disastro in questo momento. ”
“Puoi ben dirlo amico mio. Le casate sono già state allertate e si stanno già formando le prime fazioni.”
“Così presto?”
“Basti vedere la velocità con cui Cassandra, Ghim e Yer sono accorsi alla chiamata della casata Stein. Mentre la famiglia Ronuà, fondamentalmente legata alla Duchessa Ludovica, abbia richiamato a sè Filibester, Lux Victori, Navareo e La Torre.”
“Tempi duri davanti a noi. Tempi duri… Il depositario del testamento del Duca, Sir Wilfrend Rend, avrà certamente una bella gatta da pelare… Spero solo che non si arrivi allo scontro aperto. Ho sentito che gli Ordini Cavallereschi sono già stati messi in allarme.”

Arrow Acquesparte, una notte piovosa
“Che diavolo state facendo?! Presto! Andate a cercarli!”
“Si capitano!”
“Radunate i feriti nella tenuta, allertate le guardie di confine!”
L’uomo in armatura urlò gli ordini in mezzo ai lamenti dei suoi uomini a terra che si tenevano febbrilmente con le mani le parti del corpo ferite, le ossa rotte.
“Signore, abbiamo trovato la guardia delle prigioni… E’ stata appesa al soffitto con un cappio al collo…”
“... Conosciamo le dinamiche?”
“Pare che un paio di orchi fossero fuggiti diversi giorni fa. Le guardie erano state stordite, ma la fuga di massa era stata sventata… Crediamo che… Siano tornati a prendere il resto del loro gruppo.”
“Cinque dei miei uomini sono morti per disattenzione di un paio di guardie carcerarie?!”
“Signore…”
“Chi altro era nelle prigioni?”
“Un elfo di Argos, signore. Era stato catturato lo stesso giorno di quegli altri.”
“Portatemelo.”
“Non… Non posso portarvelo, è morto. Lo abbiamo trovato con un sasso conficcato nel cranio, sicuramente dai Florjack.”
“Per i Tre…”

Arrow Reunus-Gleann, foce, una giornata di fine aprile
Un gruppetto di bambini si affacciò dal limitare dei cespugli che ricoprivano la costa che dava sul fiume, attirati dal gran numero di guardie che circondavano, con atteggiamento indaffarato, una galea in evidente stato di abbandono.
I più coraggiosi tra loro si spinsero oltre il limitare del bosco, volendo scoprire a chi appartenesse quella nave strana, di cui gli adulti tanto parlavano.
Li sentirono confabulare a bassa voce, nascosti dietro ai carri a cui erano legati ancora i cavalli, intenti a brucare l’erba fresca.
“Allora, sappiamo a chi appartiene? Avete trovato delle insegne?”
“No, sembra che sia stata abbandonata recentemente e in tutta fretta, non hanno nemmeno portato via tutte le vettovaglie che vi erano state stipate dentro. Sembra che fosse un viaggio molto lungo.”
Una delle guardie porse un sacchetto di stoffa traslucido. Uno dei bambini aguzzò lo sguardo, vedendo colare dalla trama del tessuto un liquido denso. Entrambi gli uomini assunsero un’espressione disgustata.
“Questo è quello che abbiamo trovato oltre al cibo, la galea ne è piena. Poltiglia. Poltiglia schifosa e come potete sentire, dall’odore marcio.”
L’altra guardia trattenne un conato di vomito “... Carne marcia…”

Arrow In una grande casa, 12 aprile 1319
L’ambasciatore dei Regni di Argos sedeva comodamente sulla poltrona della casa in cui abitava oramai da diverso tempo, sorseggiando un liquore dal colore ambrato.
I soldati in piedi davanti a lui riempivano la sala in cui soleva accogliere gli ospiti.
Osservò con sguardo annoiato le loro figure agitarsi mentre lo interrogavano
“No, non sono a conoscenza di nessuna azione svoltasi nei territori Cassandra, se non quello che mi è stato raccontato dalle chiacchiere di paese. Ovviamente si tratta di estremisti Nomoriani. La mia gente, quella educata e diplomatica, non ha nulla a che vedere con quello che è accaduto alla Contessa e ai suoi ospiti. Argos non ha alcun intento malevolo nei confronti del Ducato Nordrake.”
Bevette nuovamente dal bicchiere, mentre il soldato tentò di forzare la mano
“Lei quindi, ambasciatore di Argos, dichiara di non avere la più pallida idea di cosa facessero dei fanatici provenienti dalla sua stessa terra natale, alla magione della Contessa?”.
Moer Victorious sorrise accondiscendente
“Esatto. E vi consiglio” disse sollevando il bicchiere nella loro direzione “Di tenere gli occhi puntati sui nemici alle vostre porte. O per meglio dire, le porte che sono già state varcate…”

Arrow Acquesparte, aprile 1319
Una grande carrozza di sei cavalli con le insegne ufficiali di Alabaster e le bandiere dell'Alba arrivò a mattina inoltrata alle stalle della magione Cassandra. Da lì si distaccò a sua volta una voluminosa e sontuosa portantina, chiusa da pesanti tendaggi gialli e portata in spalla da sei energumeni riccamente vestiti di seta ma con il marchio della schiavitù sul braccio. Salì laboriosamente le scale della magione nel silenzio dei domestici, fin dentro gli appartamenti chiusi di Lady Cassandra. Dopo circa mezz'ora la portantina uscì e compì con fatica il percorso inverso fino alle stalle, e da lì la carrozza ripartì verso nord. Interi coordinati da letto, bacili decorati e cuscini di ogni forma e dimensione erano stati nel frattempo scaricati dalla carrozza e assegnati ai domestici con l'ordine di buttare via ogni vetusto corredo della Contessa e rimpiazzarlo con tali sostituti più degni.
Qualche giorno più tardi, arrivò una staffetta con le insegne di Gravenhold e consegnò questo messaggio con il sigillo della Contea dell'Alba.
“Per la grazia dei Tre, che sempre splenda sul Ducato Nordrake, io, Lord Antonio Cassandra, primo del mio nome, comunico la volontà di abdicazione di Lady Cassandra dal ruolo di Contessa dell'Alba per sopraggiunti limiti di età e di vigore, e comunico, in virtù della minore età dei figli del mio defunto fratello Lord Ludovico, la mia successione al seggio della Casata Cassandra come Capo Casata e nuovo Conte dell'Alba sotto giuramento di fedeltà alla Casata Stein. Per massima sinergia con il mio incarico di Patrizio di Alabaster, carica che glorifica la nostra Casata grazie al consenso e al prestigio della Casata Ronuà, trasferisco la sala delle udienze ufficiali e gli appartamenti del Conte dell'Alba dal feudo di Gravenhold al feudo di Alabaster, ferma restando la competenza territoriale della Contea.
Un'era di prosperità attenda da oggi in poi la Casata sotto la mia guida perché io possa superare quanto compiuto dalla fondatrice. Possano i Tre assistermi con la loro grazia e difendere la Casata dai nemici del Ducato. Guidare e proteggere!”

Arrow In una modesta casetta di legno, una notte
La ragazza si svegliò di soprassalto, lamentando dolori in tutto il corpo.
Si guardò attorno spaventata, sorpresa di trovarsi in un letto caldo, coperta da morbide lenzuola, le ferite curate e fasciate.
Un’anziana signora le si avvicinò
“Ah, mia cara, ti sei svegliata finalmente!”
La ragazza, con la gola riarsa tentò di parlare, la voce ridotta a un misero gracchiare
“D-dove sono…?” domandò mettendosi lentamente seduta sul letto.
La vecchietta sorrise, allungandole una ciotola con del latte caldo
“In piena campagna tesoro. Tieni, bevi. Ti darà un po’ di forze. Quando mio marito ti ha trovata in mezzo ai campi, ci siamo spaventati, povera cara. Da dove vieni? Cosa ti è successo? Eri in condizioni pietose.”
La ragazza bevette avidamente, prendendosi il suo tempo prima di rispondere.
La donna attese pazientemente, sedendosi accanto al suo letto su di uno sgabello sbilenco.
“Io vengo…” cominciò la giovane, stringendo tra le dita abrase la ciotola “Da un paesino a nord-est, vicino alla costa… Sono g-giorni che scappo da lì.”
“E perchè mai, cara?”
La ragazza singhiozzò flebilmente “Quando le loro navi sono attraccate sulla costa, noi non sapevamo che… Loro erano così tanti, un vero sciame… Noi più giovani e i bambini siamo stati mandati via mentre gli adulti difendevano casa…”
“Chi è arrivato?” incalzò la donna, spaventandosi.
La ragazza non l’ascoltò, continuando “Li abbiamo visti. Li abbiamo visti mentre… Trucidavano tutti. Non hanno risparmiato nessuno… Mio padre… Mio padre lavorava al mulino e lo hanno ammazzato, anche se non era un guerriero. Hanno distrutto tutto ciò che poteva darci qualche possibilità di sopravvivere…”
Chinò il capo, mentre l’anziana donna le carezzava il viso, compassionevole “Non posso nemmeno immaginare cosa tu abbia passato… Ma i bambini? Tu eri sola quando ti… Oh”
La ragazza ora piangeva, lamentandosi e dondolandosi sul posto.
“Non è rimasto nulla… Quegli orchi… Chiunque fosse sul loro cammino, loro lo uccidevano…”
La donna si alzò in piedi, mestamente “Ora sei al sicuro piccola. Siamo in mezzo al nulla, siamo sopravvissuti all’inverno qui. Potrai restare con me e mio marito, ora è fuori a prendere la legn…”
Un grido in lontananza interruppe la vecchietta. Entrambe si voltarono verso la finestra che dava sull’oscurità più nera.
Poi, all’improvviso, un lungo suono di corno si propagò nell’aria.
La ragazza fece cadere la ciotola a terra, tremante
“Sono qui!”
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Messaggio Da Medea Mar Mag 07 2019, 12:43

Arrow Mercato di Beoir, aprile 1319
”Ma siete impazziti? Due dragoni per una sporta di lana? Ma se un mese fa la compravo a cinque scudi!”
“La maggior parte delle scorte è stata acquistata una settimana fa dai mercanti di Seawolk, ci è rimasto poco o niente. Mi dispiace, prendere o lasciare.”
“Perché diamine costoro stanno facendo incetta di lana quando si avvicina l'estate? Ho fatto tutta questa strada dalla Frontiera per niente?”
“Non saprei perché lo fanno, forse per lo stesso motivo per cui a noi di Beoir non è possibile più comprare a un prezzo decente un verro da monta della Frontiera, mentre un gruppo di mercanti del Pinnacolo sono tornati a casa con un intero carro che grugniva. Puoi spiegarmelo?”
“Ti sembro un mercante di maiali? Comunque la puzza alla Frontiera è la stessa, quindi non c'è scarsità di sicuro, come voi non eravate certo a corto di pecore: quanta gente ci sarà mai a Seawolk che debba ripararsi dalla brezza marina estiva?”

Arrow Aperta campagna, primi giorni di maggio
Un contadino stava lavorando la propria terra, quando vide comparire un bambino fragile, l’espressione sul suo volto sognante.
Quando il contadino gli si chinò davanti, non ebbe il tempo di proferire verbo
“Dove sono mamma e papà?” domandò il bambino.
“Chi sono i tuoi genitori piccolo? Da dove vieni? Non c’è nulla per diversi ettari, non ti sarai mica perso?”
Il bambino scosse il capo. Si voltò, indicando la casa diroccata e distrutta dalle tempeste ghiacciate che l’inverno aveva abbattuto
“La mia mamma si chiama Jeanne. Il mio papà Andrew. Noi abitiamo lì. Però… Quando c’era freddo ci siamo addormentati una sera. Avevamo tanta fame. E abbiamo dormito tanto…” sussurrò.
Il contadino trasalì, ricordandosi che i precedenti proprietari erano stati trovati morti, probabilmente di fame, assieme al figlio, nella camera principale
“Cosa stai..?”
“La Signora è stata gentile. Ci ha dato una mano. Ma io ora sono qui e mamma e papà no… Sai dove sono andati?”
“... Che Signora…?”

Arrow Punta del Drago, sala del Concilio dei Cinque
Sir Wilfrend Rend, chino sul tavolo intento a prendere appunti, chiese
“Quindi volete che questo comunicato venga diramato il più velocemente possibile?”
“I messaggeri Occhio e Spada sono disponibili ad aiutare la Somma Accademia con la diffusione” disse Asaki.
“Io mi premurerò personalmente di chiedere al mio Marchese di deporre temporaneamente l’ascia di guerra per contrastare il male imminente” aggiunse Calliope Cassandra.
Druilia Yer si schiarì la voce “Come concordato, la questione della successione al trono ducale può chiaramente attendere, in previsione della guerra contro i Florjark”.
Cigno tossì rumorosamente, intromettendosi nel discorso “Il problema è che per NOI è scontato che la guerra sia una priorità. Il problema dei nobili è che per loro è più importante il sangue di un successore, piuttosto del sangue dei loro stessi cittadini…” ma non riuscì a terminare la propria digressione che Lord Zeno lo interruppe, rimanendo comodamente seduto sulla propria poltrona accanto al caminetto "Vorrei ricordarvi che dal sangue del successore dipende la famiglia dominante e che dalla nobiltà dipendete tutti voi. Inoltre sconsiglio di insultare i nobili visto che qui siamo in tre e uno appartiene all’Alta Nobiltà."
Calliope Cassandra ribatté con tono severo “Sì, ma vostro padre ha espressamente dichiarato di non volersi schierare in queste questioni perché riconosce la necessità di fare fronte comune in simili circostanze. Invito Cigno a non fare di tutta l’erba un fascio, per usare un vostro modo di dire.” Lady Yer rivolse alla donna uno sguardo d’intesa.
Sir Rend annuì, riponendo la pergamena nella propria borsa da viaggio, alzandosi poi in piedi
“Farò in modo che tutti sappiano il prima possibile, la Somma Accademia verrà allertata. Vi auguro un buon proseguimento, miei signori e signore.”

Arrow Al di fuori di un salottino nobiliare, 2 maggio 1319
“Il mio lord ha passato tutto il viaggio di andata dalla reggia a qui borbottando, come una vecchia teiera, sulla mancanza di onore degli Stein e di chi gli va appresso…”
“Ti capisco, George… Avessi sentito la mia lady! Un continuo chiacchiericcio sul comportamento riprovevole dei Ronuà… Un viaggio infernale.”
“Perchè Ambrogio, sulle casate cadette non ha detto nulla? Mi sorprende!”
“Lascia stare, che ha paventato l’idea di far si che venisse annullato il matrimonio tra Lord Alexander Filibester e sua figlia lady Crystabel Ghim, a causa degli screzi che stanno venendo fuori tra le diverse fazioni.”
“Non definirei la successione al trono una cosa di poco conto, ma qui si sta spezzando la nobiltà, tutti sono in guerra con tutti”
“Ma cosa dici? Il Marchese Flambèr e il suo seguito sono di tutt’altra idea. Infatti, pare che se ne siano tirati fuori e che attendano che tutto si concluda. Intelligenti a parer mio.”

Arrow Appena fuori dai confini a nord delle paludi di Huginn, 5 maggio 1319
Un grido squarciò il silenzio delle paludi.
"FJONN!!! CHIMERE!!! Chimere ovunque!!!!"
"Stai zitto idiota, abbiamo altri problemi!" disse l’uomo schiacciando il compagno a terra per nascondersi nell’erba alta.
"Che cazzo dici! Sono ovunque, sono tantissime! Hai capito?! Ma mi ascolti?! CHIMERE!"
Fjonn tirò uno schiaffo al compagno.
"Finiscila. Sei un cavaliere dell’Anello di Quercia, datti un contegno. Ho visto di peggio a nord. Stanno arrivando. Ho trovato due esploratori in avanscoperta sul perimetro settentrionale."
"Chi?"
"I Florjark, imbecille. Andiamo ad avvisare lady Warfer."
"Passiamo per il margine occidentale delle paludi, però, se entriamo lì dentro non ne usciamo"
"Ho capito, finiscila con queste chimere. Informeremo di tutto la lady. Ora sella i cavalli, partiamo immediatamente."

Arrow Sala riunioni del Bianco Riverbero, 7 maggio 1319
Il massimo esponente del Bianco Riverbero era seduto sul suo scranno, di fronte a una grande tavola rotonda. Seduti vi erano tutti i massimi esponenti degli ordini cavallereschi non impegnati sul campo. Coloro che non potevano presenziare, erano rappresentati da altri Cavalieri dello stesso Ordine.
“Gli ordini ricevuti dai Capi Organizzazione e successivamente condivisi dalla nobiltà sono i seguenti: dovremo coadiuvare il lavoro del Gruppo d’Intervento per sterminare la calamità Florjark.
Al momento sappiamo che è presente un accampamento nemico sul confine nord-est delle paludi di Huginn nel territorio Warfer.
Noi del Bianco Riverbero partiremo da qui, dai territori Stein, e ci coordineremo con il gruppo del Manto Protettore. La flotta dei Ronuà con i cavalieri del Dardo di Cobalto giungerà da settentrione con navi attrezzate allo scontro, preparata ad attaccare i nemici da nord e fornendo copertura. L’Anello di Quercia si sta muovendo da Sud, cercando di bloccare una possibile via di fuga. Tutto chiaro?”
“Assolutamente. Riportiamo il tutto ai nostri Ordini. Quando sapremo cosa fare nello specifico? Qual è la strategia militare che dovremo impiegare?”
“Lo scopriremo una volta che saremo tutti giunti sul posto e avremo a disposizione tutto il Gruppo d’Intervento e maggiori dettagli sui diversi contingenti schierati. Ora mangiate e riposate in vista del viaggio, vi farò preparare i cavalli per domattina all’alba. Invio immediatamente dei messi che informino i Capi Organizzazione che possono iniziare a mobilitare il Gruppo d’Intervento. Siete congedati.”


Ultima modifica di Medea il Ven Giu 21 2019, 00:46 - modificato 1 volta.
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Messaggio Da Medea Mer Giu 19 2019, 21:14

Arrow Colonie Stein, costa orientale del Promontorio
“Comandante, saettìa avvistata in lontananza, una nave veloce in avvicinamento dalle flotte Ronuà.”
“Un messaggero quindi?” domandò l’uomo al proprio soldato
“Signore, è in condizioni pietose. Vele distrutte, la maggior parte dei remi sono spezzati…”
“Avvisate la guarnigione e accoglieteli a terra, soldato”
L’uomo corse verso il luogo predisposto per l’attracco, preparando i soldati all’arrivo dei marinai.
Le condizioni di questi ultimi erano visibilmente critiche e vennero soccorsi i marinai più vicini alla morte. Chi poteva ancora parlare, raccontò della lotta marina che avvenne tra le navi ducali e quelle degli invasori. Parlarono di moli bruciati, attracchi distrutti, l’intero accampamento Florjark incendiato dai dardi infuocati sparati dai fianchi delle grandi navi Ronuà. Il capitano della nave intervenne, rivolgendosi al comandante delle truppe
“Abbiamo seguito il piano e abbiamo fatto in modo che i drakkar Florjark ci inseguissero per farli cadere nella trappola” l’uomo dovette interrompersi per tossire, mentre del sangue gli sporcava i lati della bocca “La vendetta degli orchi è stata prevedibile ma letale. In ogni caso noi abbiamo resistito, ogni nave ha combattuto e affondato drakkar come se fosse stata costruita solo per quello scopo. Ognuno di quei galeoni ha venduto cara la pelle sino all’ultimo.”
Fece un profondo respiro, mentre si distese sulla lettiga che era stata portata per lui dai medici da campo.
Continuò “Le magie degli incantatori del Dardo di Cobalto e dei loro evocatori, unite alla potenza di fuoco delle navi ducali sono diventate devastanti, man mano che avanzava il tempo. Tuttavia sono morti in molti, comandante. Abbiamo inviato diverse saettìe per comunicarvi l’andamento della battaglia, ma solo alcune, tra cui la mia, sono sopravvissute agli attacchi delle imbarcazioni orchesche… Signore, la devo avvisare che la Gloria Lexita, l’ammiraglia della flotta navale Ronuà è bruciata e colata a picco, in un ultimo disperato attacco contro i drakkar, distraendoli per permetterci di sfuggire loro. L’ammiraglio della flotta, lord Ferdinando La Torre, è scomparso tra i flutti con lei.” Tossì nuovamente e un grumo di sangue finì sugli abiti fradici “Il suo sacrificio ha fatto sì che altre navi potessero spostarsi e seguire la rotta verso ovest, comandante… Ora tocca a voi. Dovete avvisare la flotta oltre il promontorio e prepararvi… Tra poco, sarà il vostro turno…” disse mestamente, spirando in silenzio, di fronte alla guarnigione.

Arrow Colonie Stein, confine orientale confinante con le terre Warfer
“Signore, perdoni la domanda… Ma perchè siamo stanziati qui? Insomma… Stiamo solo presidiando il confine. Non dovremmo inseguire e uccidere le pattuglie Florjark? Ci stiamo limitando a rimandarle indietro verso l’Avamposto… Non comprendo”
“Soldato” lo interruppe il suo superiore, schioccando le dita per attirare la sua attenzione
“Il tenente Fleniter ha portato personalmente le consegne: abbiamo l’ordine di non sconfinare con i territori tribali della famiglia Warfer e di mantenere questo cordone di guardia lungo il perimetro sino a che non arriveranno le staffette di Bianco Riverbero e Manto Protettore. Fino a che non avremo l’autorizzazione a radunare le truppe e marciare compatti verso l’Avamposto, noi rimarremo qui.”
Il soldato aprì la bocca, pronto a ribattere, stanco della situazione, ma il comandante fu intransigente
“Soldato. no. Abbiamo un’ordine preciso, un percorso in cui possiamo muoverci secondo le volontà della famiglia Warfer e un obbiettivo. Concentrati su questo e fai in modo che i tuoi compagni facciano lo stesso. Non possiamo scatenare una guerra perchè le armi vi fremono nelle mani. Ritenetevi fortunati, questa attesa, per quanto snervante, è cento volte meglio rispetto a quello che le popolazioni tribali stanno subendo da settimane. E ora, torna al tuo lavoro.”

Arrow Paludi di Huginn
I due esploratori si sedettero sotto un albero, esausti dalla lunga pattuglia.
Sorseggiarono brevemente le loro borracce, riponendole al fianco una volta finito. Si guardarono attorno, gli sguardi tesi, pronti a cogliere anche solo un movimento sospetto.
Dopo qualche minuto, parvero rilassarsi e si misero a chiacchierare tranquillamente
“Lo spostamento del Gruppo d’Intervento è stato rapido e provvidenziale, ho sentito che quella zona a causa dei temporali estivi è diventata una trappola mortale, con fango alto sino alle ginocchia e con il rischio che rimanessero isolati da tutti. Hanno avuto fortuna, direi.”
“Si, anche se la zona è completamente vuota ora. Sia Florjark che non-morti sono spariti, forse anche loro temevano le condizioni avverse… Tuttavia uno degli altri esploratori ha detto che la sua pattuglia ha trovato tracce di spostamento rivolte verso sud-est, appena dopo l’accampamento deserto degli orchi.”
“Ah si, l’ho sentito anche io. Fuoco spento, tracce di impronte. E una spilla con il simbolo della Fiamma Eterna, se non ricordo male. Brutta faccenda. In ogni caso, è meglio che si muovano e vadano verso l’interno del territorio, o non troveranno nulla. Anche se per i Florjark nel territorio sarà una bella sorpresa trovare i porti bruciati. Ora andiamo, dobbiamo finire il giro.”

Arrow Accampamento provvisorio dell’Anello di Quercia, notte
Due cavalieri sostavano all’ingresso della tenda principale, quella della nobile, vuota, a guardia dei suoi averi.
“La lady è ancora a caccia con gli altri?” domandò il primo, appena arrivato a dare il cambio a un compagno.
Il secondo cavaliere annuì
“Non si da pace da settimane, ogni notte, con il favore delle tenebre, si addentra nei boschi e uccide quanti più orchi riesce, se riesce a trovarne. So che sono stati trovati anche diversi non-morti. Non si ferma.”
“Mhn” mormorò il cavaliere “Dovrebbe prendere fiato, siamo tutti molto stanchi, lei compresa…”
“Sta proteggendo la nostra casa e la nostra gente e noi siamo fortunati ad essere guidati da lei in persona. Bada a come parli Rannek.”
“Si, hai ragione, scusami. Credo solo di aver bisogno di riposare.” Sospirò “Ma alla fine, che ne hanno fatto del cadavere?”
“Dici il decaduto fargan? Bruciato. Abbiamo ricevuto l’ordine di impedirne la sepoltura in terre Warfer e così abbiamo fatto. Ma dopo qualche giorno, senza poter uscire dal territorio, il cadavere ha cominciato a puzzare in modo infernale. Non era salutare e abbiamo fatto la cosa più ovvia.”
“Si, lo capisco. E’ una donna molto risoluta e testarda. Ma ammiro la sua determinazione.”
“Basta con questi discorsi, pensa a fare la guardia ora.”
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