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Allenamenti, incontri e scontri- Aurora
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Allenamenti, incontri e scontri- Aurora
Era un ampia mattina di sole, il vento aveva spazzato via tutte le nubi della sera prima, lasciando un'aria frizzante e rinvigorente.
Una minuta figura attendeva al limite del cancello di Pinnacolo dell'Essenza, con uno sbuffo rilesse ancora le poche righe scritte malamente in una straccia pergamena.
"Arriva il terzo giorno del terzo mese. Buona fortuna, Mirka"
Abbozzò mezzo sorriso, mentre un venticello fresco spazzava via le ultime nubi dubbiose. Un vociare concitato e un voce grossolana attirarono la sua attenzione.
Al livello della prima carrucola, sotto l'ingresso principale, un nano stava litigando animatamente con una guardia.
"Caporale Faramir dell'organizzazione Occhio e la Spada le ripeto! Non ci sono altri mezzi per salire! Se non un imponente scarpinata di solo mezz'ora per raggiungere l'ingresso principale! E se deve raggiungere il castello non c'è altro modo! Inoltre senza permessi.."
"Finiscila con il Pinnacolo, la carrucola e i permessi ho capito! Ti sto chiedendo se il carretto passa per la scalinata.."
I quattro stregoni di guardia stavano cominciando a perdere le staffe, la magia era sprizzante ed effervescente nell'aria.
"Sion gentilmente, per favore porta in alto la piattaforma."
5 paia di occhi osservarono in alto: una minuta figura si stava affacciando dalla balaustra un centinaio di metri più in su. La voce perentoria, ma dolce bastò ad acquietare gli animi.
Il complesso sistema di pulegge e alambicchi consentiva, con un pizzico di magia, di portare una grossa piattaforma di 9 metri quadrati alla balaustra e ritorno.
Dopo pochi minuti Aurora poté spiegarsi direttamente, scendendo agilmente prima che la piattaforma fosse del tutto ancorata.
Sion, uno stregone umano di giovane età in armatura completa le si parò davanti; due occhi scuri sotto l'elmo la osservarono con espressione composta, ma mortificata.
"Maestra Aurora non volevamo scomodarla..."
"Discepolo Sion, non è un incomodo, il caporale Faramir è mio ospite, per allenamento voluto dal Sommo Consiglio e dal Colonnello Ikkagu. Queste sono le diverse missive, permessi, contratti e scartabella varia."
Detto questo mollo un malloppo di missive in mano al'umano e si rivolse a Faramir con un sorriso.
"Finalmente sei arrivato! Credevo questo giorno non sarebbe mai venuto, andia...ma quanta roba ti sei portato?"
Dietro l'ampia figura di Faramir un carretto: pieno oltre l'orlo, trascinato a mano, impolverato, ma stoicamente integro.
"Mirka aveva paura morissi di fame, inoltre c'è parte della mia collezione di sassi, le armi, la canna da pesca, altro cibo sempre per colpa di Mirka..."
Aurora rimase un attimo interdetta.
"Mirka lo sa che a Pinnacolo abbiamo le cucine? E tu lo sai che Pinnacolo è costruita su una montagna e che sassi c'è ne finché vuoi, non ci sono laghi nelle vicinanze e le armi non ti serviranno?"
Puntando le mani giunte verso il carretto e poi il castello.
I due si guardarono un attimo in silenzio.
"Fidati Aurora, nulla che mi pentirò di aver portato..quindi per le scale?"
"In realtà Faramir non hai molte possibilità, le scale sono vecchi e stretti cunicoli di servizio che costeggiano il castello, vengono usati solo in caso di emergenza, ma abbiamo la piattaforma..andiamo!"
Il nano si avvicinò alla piattaforma con aria dubbiosa. Il legno massiccio era visibilmente sottoposto a costante manutenzione così come le empie catene ai rispettivi 4 angoli.
"Non mi dirai che hai paura delle altezze adesso..."
"Io non ho paura di niente te l'ho già detto, solo, da buon nano, dubito di qualsivoglia struttura non sia costruita dai mastri nani."
Aurora apri la bocca per poi richiuderla. Scosse la testa.
"Fidati, è sicura..Sion confido sia tutto nella norma, possiamo andare?"
L'umano scoccò un'ultima occhiataccia al nano impolverato e con un lieve cenno del capo disse solo: "Conoscenza e Potere"
La piattaforma si alzò scricchiolando, mentre Aurora guardava divertita Faramir scrutare nervosamente in basso.
Dopo molte carrucole e salite verso l'alto, la struttura di Pinnacolo si erse minacciosa dinnanzi a entrambi: un complesso in pura pietra, simmetrico ed elegante, riluceva quasi di luce propria.
Un sorriso tranquillo di aprì sul volto di Aurora: "Benvenuto Faramir, benvenuto a Pinnacolo dell'Essenza!".
Molte ore più tardi Aurora aveva stoicamente mostrato a Faramir quasi metà castello. Finché non vide il nano un po' sfiancato dall'ennesima scalinata.
"Possiamo fermarci se vuoi.."
"Non sono stanco, solo non ne posso più delle scale! Inoltre tranne la sala degli alchimisti, non ho ancora visto nulla di interessante."
"Di grazia hai visto la più grande e ben fornita biblioteca del Ducato...cosa vorresti vedere di preciso di meglio?"
"Dove ci si allena magari?"
I due si osservarono in silenzio. Per un lungo secondo il volto di Aurora passò diverse espressioni di sconforto.
"Faramir, cerca di comprendere, la tua comprensione della magia geomantica deve...essere diversa. Non è come allenarsi con la tua mazza!"
"Sfondacrani prego..e di grazia.." facendo il verso alla donna "..come speri di allenarmi?"
Un tonfo secco su un tavolo di mogano, mentre molti dei presenti della biblioteca si giravano infastiditi.
"Geomanzia Applicata volume I! Ecco come! Inoltre hai: Geomanzia: l'arte della terra, Geomanti: perché scegliere la via della Terra, Le meraviglie della Geomanzia te lo sconsiglio, ma se hai tempo stasera puoi leggerlo!"
Ogni titolo era seguito da un tonfo basso, mentre la colonna di libri cresceva di dieci cm a libro e il tono di Aurora si faceva sempre più entusiasta.
"Potrai leggere insieme a me, io sto cercando informazioni sul territorio del Ducato, possiamo incrociare le ricerche, dirmi i luoghi che hai visitato, mentre io ti chiarisco i diversi passi di Geomanzia Applicata volume I, io l'ho letto, 5 volte! Domande?"
Un silenzio attonito.
"Aurora...io non so leggere.."
Stavolta un evidente sopracciglio si vide scattare anche sotto la coltre di trucco nero.
"Tu...non sai leggere...Faramir tu..non sai leggere..tu sei convinto di quello che vuoi?
"Certo!"
Aurora si sedette lentamente sulla panca, con la testa tra le mani, scuotendola lievemente. Un respiro a fondo.
"Se il Sommo Raegor Hydor, pace all'anima sua, avesse saputo leggere forse sarebbe stato tutto diverso, ma era un grande mago, il migliore tra gli stregoni, direi che un tentativo si può fare. Te li leggero io!"
"Aurora è una perdita di tempo! Io capisco la magia, la vedo e la sento, non ho bisogno di leggere o peggio di farmi leggere le cose!"
"Non è così che funziona. Ti ripeto non è qualcosa in cui puoi allenarti e migliorare, abbinarsi ad una sfera significa conoscerla profondamente. Acquisirla poi non è così semplice come pensi. Mi ci sono voluti mesi di studio per filtrare le informazioni fino a trovare lo scatto che ha schiuso la mia mente, che mi ha fatto unire con questa sfera. Per ognuno di noi è diverso. Nei libri ci sono delle chiavi di volta che possono aiutarti a schiudere il vero perché, la vera vena geomantica dentro di te."
"Non c'è un modo più veloce?"
"Nnno non che io conosca, non qui. Avanti, ti leggerò Geomanzia Applicata volume I, ti fornirà tutte le interpretazioni più comuni della geomanzia e prega di trovare facilmente la tua."
Molte ore dopo, a pomeriggio era inoltrato, due sole persone discutevano animatamente nella biblioteca, ormai la gente aveva smesso di tentare di zittirli da un pezzo.
"Non ha senso! Non si può imparare qualcosa solo osservando una montagna!"
"Faramir per molti è stato così, la sua potenza, la sua stoicità, la sua fermezza e immutabilità! Non è SOLO una montagna!"
I due si guardarono in cagnesco ai due lati del tavolo, nessuno dei due pronto a cedere terreno.
Fu l'elfa a risedersi compostamente per prima.
"Andiamo avanti..o faremo notte."
"Se non fosse che è già sera.."
Stancamente, la donna si lasciò andare sulla panca stropicciandosi il volto per poi guardarsi le mani annerite dal trucco ormai cadente dalla giornata.
"Così non va..ci riproviamo domani pomeriggio, domani mattina potresti venire ai campi d'addestramento, sono nel cortile interno delle prime mura."
"Questo mi suona bene! Posso suonarle a qualche mago senza timore!"
Uno sguardo stanco gli rispose.
"Faramir, non so di preciso cosa tu sappia fare, ma non resisteresti un minuto in uno dei nostri allenamenti, devi osservare prima, valutare, analizzare, non buttarti nella mischia senza informazioni."
"Se lo dici tu.."
"Felice di essere d'accordo ogni tanto, a domani Faramir, spero tu riesca a ricordare dove siano le tue stanze."
La donna si alzò e si avviò lentamente verso l'uscita della biblioteca.
"Buona notte Aurora.." e più a bassa voce "..non ho mai detto di essere d'accordo comunque."
La mattina dopo un sole pallido rischiarava il cielo e alcuni stregoni si stavano dando il cambio della guardia.
Faramir e Aurora si incontrarono esattamente all'ultima rampa di scale vicino alle mura.
"Mattiniero Faramir, come mai sveglio così presto?"
"Veramente sono sveglio già da un'ora, ho già fatto colazione e volevo allenarmi un po' prima di fare la seconda colazione..avanti, sono pronto!"
Il nano la osservò con aria di sfida.
Aurora abbozzò mezzo sorriso, mentre finiva con le dita di coprire un piccolo spazietto di pelle rosea sulla fronte con un miscuglio nero.
"Faramir non sei tu il mio avversario, inoltre, non sei un avversario per me."
"Io non sono cosa!?"
I due vennero interrotti da un singolare boato e da una fiammata che arrivò a pochi millimetri dal volto di Aurora.
"Sono io il suo avversario!" tuonò Ago in centro al campo.
"Ago finalmente ci sei riuscita!" le due donne si abbracciarono un momento in centro al campo, mentre Faramir le seguiva con lo sguardo.
"Finalmente sì, finalmente riesco a scaturire il Raggio Arcano della Fiamma. Con tutti questi cambiamenti non potevo fare altro che continuare a provare."
"Ben allora possiamo cominciare con un po' di tiro al bersaglio.." le due osservarono stranamente Faramir con un misto di curiosità, mentre il nano si ritraeva di un passo.
"Non mi fate paura voi due! Avanti!"
"Non intendiamo vincere così facilmente, il nostro bersaglio è un altro..."
A queste parole un guerriero in armatura si palesò davanti a loro, senza dubbio Sion, la guardia dei cancelli.
"Maestra Aurora, Discepola Ago, sono pronto.."
Quello che si può ricordare dei minuti successivi fu un continuo lanciare con precisione o meno di incantesimi contro l'uomo in armatura da parte delle due donne, ma sembrava che poco o niente potesse scalfirlo. Da parte sua lui semplicemente continuò a camminare dritto verso di loro, passando una mano sulla lama che si fece incandescente, e quando fu abbastanza vicino, alzò la mano al cielo e scaricò il potere magico al suolo.
Ago fu la prima ad essere investita da un onda d'urto che la fece ruzzolare a terra mentre Aurora resisteva, stoicamente in piedi.
Nel voltarsi per soccorrere Ago, un fendente prese in pieno alla schiena Aurora, che cadde senza un gemito, mentre Ago veniva rischiantata al suolo pesantemente e poi trafitta senza ritegno in pieno addome.
Faramir fece un qualche passo avanti con le armi già in pugno, solo per vedere Sion togliersi l'elmo, scuotere la testa e poggiare le mani su entrambi i corpi delle ragazze sanguinanti.
Lentamente le ferite smisero di sanguinare e richiudersi senza lasciare traccia.
Le due si ripresero dopo alcuni minuti.
"Non ci siamo, non ci siamo per niente. Passate dei giorni lontano da Pinnacolo e vi dimenticate tutto? Vi dimenticate di indietreggiare, vi dimenticate di non voltare le spalle al nemico, vi dimenticate di intervallare gli incantesimi...inoltre voi Maestra Aurora avreste dovuto già da un pezzo accedere alla conoscenza della Geomanzia di secondo livello, invece ancora la mia lama di fuoco vi ferisce. Non mi fate perdere tempo la prossima volta, il mio turno di guardia inizia tra mezz'ora."
Detto questo l'uomo scoccò un occhiataccia al nano.
"E finitela di perdere tempo con casi disperati.."
Detto questo si allontanò con un misero "Conoscenza e Potere" a cui Aurora rispose solo "Conoscenza e Potere Discepolo Sion" scuotendo la testa e porgendo una mano ad Ago.
"Non ci sopporta proprio eh Aurora..perché chiedi sempre a lui?"
"In effetti no, non ci sopporta, non credo sopporti il fatto che il suo potere non lo abbia ancora portato al terzo grado e che delle novelline lo abbiano superato nel giro di pochi mesi. E chiedo a lui perché non ha pietà che altri potrebbero avere.."
"Siete delle schiappe!" la voce di Faramir tuonò dal fondo campo.
"Tu non avresti sopportato due dei suoi fendenti Faramir, e non sopporteresti neanche due Raggi Arcani ravvicinati, attento a chi insulti nano.." tuonò Ago.
"Sarà, ma intanto impolverate siete voi.." rimbeccò lui.
Il resto della mattina entrambi continuarono ad allenarsi e a discutere delle diverse peculiarità degli stregoni.
"Perché poi quell'umano ti ha rinfacciato di non aver ancora imparato il secondo livello? A breve ti allenerai in Occhio e Spada, lo farai impallidire quando tornerai!"
"Sion è un umano che ha deciso di votarsi alla Congrega della Fiamma Eterna, tutto il resto per lui è feccia. Diversamente da me, per quanto anche lui geomante, segue la via del fuoco, quindi è passionale, fedele e non sarebbe mai in grado di cambiare bandiera. Per lui il mio allenamento sarà solo un'inutile perdita di tempo, ma non comprende che io aspiro ad una via ben più lunga e già tracciata."
"Ad esempio?"
Aurora respiro a fondo.
"Togliere la paura dal cuore delle persone, la mia intenzione finale è quella."
Faramir cominciò a ridere in modo sguaiato, guardando in modo ridicolo Aurora.
"Aurora, paladina del coraggio!"
La donna scosse la testa e guardò poi avanti.
"Sapevo non avresti compreso, non importa, andiamo ormai e quasi ora di pranzo e non hai fatto la seconda colazione.." alzandosi poi senza lasciare spazio ad ulteriori parole.
I giorni successivi si susseguirono tra la biblioteca, il campo addestramento e delle esplorazioni nei boschi. Spesso Aurora lo affidava ad altri maestri Geomanti, ma tutti a fine del giorno lo etichettavano come caso limite, caso disperato, l'unico dei loro fallimenti e altri più coloriti epiteti.
Un pomeriggio Aurora si ritrovò davanti Faramir e un piccolo elfo studioso sulle porte della biblioteca, l'elfo aveva un pessimo occhio nero, che si stava gonfiando visibilmente.
"Questo nano è impossibile..dannazione che male..mi ha picchiato selvaggiamente! Non può apprendere nulla della pazienza dei geomanti! E NON APPRENDERA' MAI NULLA!"
"Hey attento a come parli..Aurora gli ho dato solo un buffetto.."
Aurora lo guardò per la prima volta con malcelato odio.
"Cliotele, calmati, più perdi tempo più si gonfierà, va dal medico di guardia, grazie per il tuo tempo, Conoscenza e Potere." Mentre il piccolo elfo correva via a gambe levate lei si voltò con ira verso il nano.
"Hai seriamente raggiunto il limite di esasperazione di tutti qui. Compreso il mio. Non tollero venga fatto del male ai membri della Congrega della Fiamma Eterna! Ci proverò un'ultima volta, poi non mi lascerai altra scelta."
"In che senso altra scelta...abbiamo un accordo elfa, abbiamo un contratto!"
"Silenzio Caporale Faramir, secondo grado dell'Occhio e la Spada. Parlerai con il mio maestro il Sapiente della Terra Sandler, nonché Consigliere pro-tempore della Congrega della Fiamma Eterna, se non può lui, nessun altro può."
Faramir si mise faccia a faccia con Aurora, seppur un nano, erano praticamente alti uguali.
"Va bene Meastra Aurora, terzo grado della Congrega della Fiamma Eterna, quando di grazia?"
"Domani, sarò io stessa ad informarlo del...caso. Buona giornata."
"Perché non oggi? Perché non subito? Così che possa andarmene da questo luogo di bacchettoni e rotte in culo!"
Alcuni sguardi infastiditi cominciarono ad alzarsi e qualche stregone era già in piedi.
"Ti insegnerà lui la pazienza, oh se te la insegnerà.."
Aurora fece per andarsene, ma Faramir la bloccò per un braccio.
"Non abbiamo finito di discutere elfa, non puoi sempre andartene e non te ne andrai proprio ora!"
La sua voce della donna uscì perentoria ed estremamente impostata.
"Non è mio desiderio ferirti, ma lo farò a breve se non mi lasci andare. Sono stata chiara?"
Lo sguardo basso mentre un palpabile alone di oscurità si avvolgeva attorno alla piccola figura.
"Aurora per favore lo sai che quel trucchetto non mi ha mai fatto paura.."
"Non imparerai mai vero? In nomine Raegor Hydor io invoco.."
Un esplosione di acido prese in pieno petto Faramir che mollò istantaneamente la presa; prima di poter mettere mano alle armi, Aurora era, con la mano, a pochi cm dal volto del nano con un grosso, fluttuante e minaccioso globo di terra e sassi.
"Dammi un buon motivo per poi non lasciarti qui a sanguinare quando avrò finito! Hai avuto sette maestri differenti! Hai vissuto con noi a sbaffo per settimane! Hai imparato da noi conoscenze che altri migliori di te avrebbero apprezzato! Ti è stata data fiducia! Ti viene dato l'onore e privilegio di studiare con un Sapiente ed è così che rispondi?!"
Aurora era fuori di sé dalla rabbia.
"Ehm-ehm..Stregona e Maestra della Terra Aurora, mi spiegate cosa sta succedendo?"
Una voce calda, cadenzata e molto lenta la sorprese alle spalle.
Il globo di terra si dissolse lentamente.
"Sapiente della Terra Sandler, perdonatemi, io ho perso le staffe.."
Con un gesto della mano zittì Aurora per avvicinarsi al nano, l'umano dalla pelle scura e gli occhi dipinti parlò con calma quasi snervante.
"Tu sei Faramir, Caporale dell'Occhio e la Spada, si fa un gran vociare di te nelle sale di Pinnacolo, si fa un gran vociare della tua testa dura e della tua grande mazza, ma quando uno studioso si è presentato da me con un occhio nero allora ho deciso personalmente di intervenire. Aurora, questo nano non è più un tuo problema. La sua influenza non è positiva per la tua persona e non voglio che il tuo nome sia infangato da un omicidio inutile. Perché sì, inutile sarebbe ucciderlo per la tua crescita. Se un contratto ti lega a lui sarò io a portarlo a termine affinché lo scambio per cui ti sei tanto battuta avvenga senza intoppi ulteriori. Caporale Faramir, mi segua, Aurora, mi aspetto di vederti stasera, non è un comportamento da Maestra dell'Elemento questo."
"Sì Sapiente.."
"Conoscenza e Potere".
Faramir colpì con una spallata Aurora prima di allontanarsi assieme al Sapiente Sandler.
Il Sapiente della Terra era una figura grossa e imponente, di per certo, non una persona che potesse passare inosservata.
"Rispetto, tolleranza, calma, testardaggine, protezione, sicurezza, pazienza...sono solo alcune delle parole cardine di un geomante. Aurora è perseguitata dalla testardaggine e dalla protezione. La mia allieva più promettente probabilmente un giorno morirà stupidamente cercando di salvare l'ennesimo caso disperato, come te, ma io non posso tollerarlo. Non di questi tempi."
Sandler aveva condotto Faramir in basso in una sala circolare sotterranea.
"Qui resterai, qui vivrai e qui ti allenerai finché non ti deciderai a chiederle scusa per il tuo comportamento. Ti allenerai con me quando avrò tempo e voglia di allenarti..e soprattutto quando sarai abbastanza arrendevole. Non tutta Pinnacolo dell'Essenza brilla alla luce della Fiamma." Detto questo un violento globo di terra colpì Faramir in pieno petto scaraventandolo in centro alla stanza, tramortito, l'ultimo suono che si udì fu una pesante porta chiudersi.
Per giorni Faramir venne tenuto da solo, urla e insulti alle guardie della cella per uscire di lì furono vani, giorni in cui acqua e alimenti arrivavano in piccole e misere porzioni.
Una sera Sandler entrò nella sala e cominciò una lentissima lettura del libro Geomanzia Applicata volume I, Faramir cercò di colpirlo e di scappare più e più volte, solo per venire risbattuto al suolo ad ogni tentativo.
E per tre sere continuò con questa solfa con lo stesso libro, mentre il nano era sempre più debole, stanco e conosceva oramai le parole a memoria.
"Va bene basta! Ho capito, le chiederò scusa!"
Tuonò il nano una notte. Il maestro Sandler si fermò e richiuse il libro.
"A chi chiederai scusa?"
"A Maestra Aurora.."
"No, tu devi chiedere scusa alla Conoscenza che hai insultato a favore del Potere. Io non addestrerò un altro mago perché sorga un nuovo folle dedito solo al potere..e non permetterò che nemmeno Aurora faccia la stessa fine per mettere in riga gente come te."
Un pausa lunga.
"Vuoi imparare per difendere, vuoi imparare per supportare, ma non vuoi le conoscenze sottostanti. In questo caso la tua difesa sarà fragile come il tufo. Se vuoi essere un vero geomante allora devi essere forte in ogni sfaccettatura, compresa la Conoscenza. Come il marmo devi essere compatto nelle tue parti, la Conoscenza terrà salde le parti del tuo Potere e lo terrà sotto controllo."
Una risata bassa.
"Difficile mi è stato scalfire il tuo modo di fare, questi giorni sono serviti. Forse non era quello di cui avevi bisogno, ma era necessario. Tu hai bisogno di qualcuno che abbia fiducia nelle tue capacità e che al contempo ti tenga testa. Deve essere qualcuno che tu rispetti. Deve essere qualcuno in grado di calmarti ed avere pazienza. Che tolleri le tue...pagliacciate. Qualcuno che voglia la tua sicurezza, la tua protezione e il tuo bene. E questo non sono io."
Un attimo di silenzio.
"Ho parlato con Aurora, mi ha parlato di te ed è molto in pensiero per te. Comincia a dubitare persino di me pur di vedere se stai bene, ed è mortificata per quello che è successo. Lei ha speranza. Non so come, ma ha speranza. Ed ha speranze per te. Speranza contro la paura. La speranza è la sua più grande forza. Il suo più lontano obiettivo. Trova il fulcro della tua forza, trova il tuo obiettivo e allora la geomanzia ti verrà in supporto. Ora fuori da qui. Non credo tu abbia voglia di parlare di quello che successo in questa stanza. Buona serata."
Detto questo il Sapiente Sandler se ne andò lasciando la porta aperta dietro di se.
Il mattino dopo e alcune ore di abbuffata più tardi, seduto nella sala principale, il nano stava ormai finendo la quinta portata.
"Faramir!"
Un'elfa lo fece quasi capitolare giù dalla sedia per abbracciarlo.
"Scusami scusami scus..ma sei dimagrito? Per gli Dei cosa ti ha fatto? Io non sapevo più che pesci pigliare, avevo le mani legate, ma ero pronta a rigirare il Pinnacolo sottosopra oggi stesso! Scusami ancora io.."
"Aurora, calmati..io ero..sto bene..va bene? Sto bene..ho esagerato. Davvero. Ho un nuovo punto di vista. Sono disposto ad ascoltare, sono disposto ad imparare. Niente più polemiche, niente più sfiducia."
Aurora lo guardò con stranezza.
"Sei convinto di star bene?"
"Mai stato meglio.." disse addentando un cosciotto di pollo.
Lentamente gli studi ripresero, fino a punto di riuscire persino, ridendo e scherzando, a far impugnare al nano una penna senza romperla per scrivere il suo mero nome.
Fu una settimana proficua.
Ad un mese dal suo arrivo, in una tiepida alba, Aurora stava sbuffando sui bastioni su una tazza di tisana bollente.
"Ah-an! Finalmente ho trovato dove fai colazione!"
La donna trasalì infastidita.
"Te lo ha detto Levitas non è vero?"
Una risatina e una camminata rumorosa si udirono dal cortile.
"Dettagli, mi ci è voluto un mese per capirlo..perché fai colazione qui?"
"Questo è il punto in cui si vede meglio il sole sorgere. Inoltre si vede un bel pezzo di Ducato in giornate limpide come queste."
I due rimasero in silenzio finché il nano non lo ruppe rozzamente.
"E quindi Aurora, perché io?"
"Perché tu cosa?"
"Perché hai scelto me per questo scambio?"
"Perché sei l'unico che si sia interessato alla mia idea, l'unico che si sia fatto in quattro per questo.."
"Hai detto che la lista dei talenti era stata fatta per qualcun'altro però, quindi altri prima di me ci sono stati e ci sarebbero potuti essere. Ripeto perché io."
"La lista fu creata per Nuyu, gli volevo un gran bene, era una donna forte, aveva un obiettivo, voleva la vendetta, voleva..prendersi la sua rivincita su chi le aveva ucciso Raul. E io, mi faccio facilmente rapire da queste storie.."
Rispose la donna abbozzando un sorriso a labbra strette.
"Non mi hai risposto.."
Aurora respirò a fondo formando una nuvoletta di condensa. Guardò avanti e cominciò lentamente il suo rito per dipingersi il volto, mentre il sole faceva finalmente capolino all'orizzonte.
Faramir attese pazientemente mentre, con una cote, affilava un piccolo bozzo di Sfondacrani.
"Ho scelto te perché ho visto il mio stesso senso di protezione, ho scelto te perché ho visto la mia stessa testardaggine, ho scelto te perché mi ricordi gli uomini a cui ho affidato la mia vita e che ora non ci sono più."
La voce di Aurora si incrinò.
"Ho scelto di cambiare, ho scelto di poter fare qualcosa. Sono stanca di vedere le persone a cui io tengo morire, senza che io possa fare niente."
Una lieve linea di fumo uscì dalle mani di Aurora, mentre il legno, sottostante il suo pugno, veniva lievemente corroso.
"Ho scelto di aiutare chi come me vuole proteggere. Ora so che posso affidarti la mia vita senza sentirmi in colpa, senza sentire il peso di questa azione. Sento che tu sarai in grado di proteggerla...o meno se servisse."
Faramir la guardò contrariato.
"Come o meno? Certo che ti proteggerò se potrò, al massimo delle mie capacità."
"Quello che ti chiedo è: sarai in grado di non proteggermi se io te lo dirò? Ti fiderai di me fino a quel punto da lasciarmi anche morire? Proteggere, proteggere VERAMENTE qualcuno significa fidarsi quasi cecamente nel bene..o nel male. Farsi proteggere implica la stessa cosa."
"Non so Aurora se sarò mai in grado di fare questo, ma una cosa l'ho capita finalmente: farò della fiducia la mia forza. Farò della fiducia delle persone a me vicine la mia forza. Forse ho finalmente capito cosa potrebbe essere la cosa più forte e dura persino del marmo e della mia testaccia cosicché io sia la più forte difesa mai esistita."
"Bravo geomante, finalmente hai trovato la tua strada...ora torniamo a leggere vedrai che ti sarà tutto più chiaro!"
Una minuta figura attendeva al limite del cancello di Pinnacolo dell'Essenza, con uno sbuffo rilesse ancora le poche righe scritte malamente in una straccia pergamena.
"Arriva il terzo giorno del terzo mese. Buona fortuna, Mirka"
Abbozzò mezzo sorriso, mentre un venticello fresco spazzava via le ultime nubi dubbiose. Un vociare concitato e un voce grossolana attirarono la sua attenzione.
Al livello della prima carrucola, sotto l'ingresso principale, un nano stava litigando animatamente con una guardia.
"Caporale Faramir dell'organizzazione Occhio e la Spada le ripeto! Non ci sono altri mezzi per salire! Se non un imponente scarpinata di solo mezz'ora per raggiungere l'ingresso principale! E se deve raggiungere il castello non c'è altro modo! Inoltre senza permessi.."
"Finiscila con il Pinnacolo, la carrucola e i permessi ho capito! Ti sto chiedendo se il carretto passa per la scalinata.."
I quattro stregoni di guardia stavano cominciando a perdere le staffe, la magia era sprizzante ed effervescente nell'aria.
"Sion gentilmente, per favore porta in alto la piattaforma."
5 paia di occhi osservarono in alto: una minuta figura si stava affacciando dalla balaustra un centinaio di metri più in su. La voce perentoria, ma dolce bastò ad acquietare gli animi.
Il complesso sistema di pulegge e alambicchi consentiva, con un pizzico di magia, di portare una grossa piattaforma di 9 metri quadrati alla balaustra e ritorno.
Dopo pochi minuti Aurora poté spiegarsi direttamente, scendendo agilmente prima che la piattaforma fosse del tutto ancorata.
Sion, uno stregone umano di giovane età in armatura completa le si parò davanti; due occhi scuri sotto l'elmo la osservarono con espressione composta, ma mortificata.
"Maestra Aurora non volevamo scomodarla..."
"Discepolo Sion, non è un incomodo, il caporale Faramir è mio ospite, per allenamento voluto dal Sommo Consiglio e dal Colonnello Ikkagu. Queste sono le diverse missive, permessi, contratti e scartabella varia."
Detto questo mollo un malloppo di missive in mano al'umano e si rivolse a Faramir con un sorriso.
"Finalmente sei arrivato! Credevo questo giorno non sarebbe mai venuto, andia...ma quanta roba ti sei portato?"
Dietro l'ampia figura di Faramir un carretto: pieno oltre l'orlo, trascinato a mano, impolverato, ma stoicamente integro.
"Mirka aveva paura morissi di fame, inoltre c'è parte della mia collezione di sassi, le armi, la canna da pesca, altro cibo sempre per colpa di Mirka..."
Aurora rimase un attimo interdetta.
"Mirka lo sa che a Pinnacolo abbiamo le cucine? E tu lo sai che Pinnacolo è costruita su una montagna e che sassi c'è ne finché vuoi, non ci sono laghi nelle vicinanze e le armi non ti serviranno?"
Puntando le mani giunte verso il carretto e poi il castello.
I due si guardarono un attimo in silenzio.
"Fidati Aurora, nulla che mi pentirò di aver portato..quindi per le scale?"
"In realtà Faramir non hai molte possibilità, le scale sono vecchi e stretti cunicoli di servizio che costeggiano il castello, vengono usati solo in caso di emergenza, ma abbiamo la piattaforma..andiamo!"
Il nano si avvicinò alla piattaforma con aria dubbiosa. Il legno massiccio era visibilmente sottoposto a costante manutenzione così come le empie catene ai rispettivi 4 angoli.
"Non mi dirai che hai paura delle altezze adesso..."
"Io non ho paura di niente te l'ho già detto, solo, da buon nano, dubito di qualsivoglia struttura non sia costruita dai mastri nani."
Aurora apri la bocca per poi richiuderla. Scosse la testa.
"Fidati, è sicura..Sion confido sia tutto nella norma, possiamo andare?"
L'umano scoccò un'ultima occhiataccia al nano impolverato e con un lieve cenno del capo disse solo: "Conoscenza e Potere"
La piattaforma si alzò scricchiolando, mentre Aurora guardava divertita Faramir scrutare nervosamente in basso.
Dopo molte carrucole e salite verso l'alto, la struttura di Pinnacolo si erse minacciosa dinnanzi a entrambi: un complesso in pura pietra, simmetrico ed elegante, riluceva quasi di luce propria.
Un sorriso tranquillo di aprì sul volto di Aurora: "Benvenuto Faramir, benvenuto a Pinnacolo dell'Essenza!".
Molte ore più tardi Aurora aveva stoicamente mostrato a Faramir quasi metà castello. Finché non vide il nano un po' sfiancato dall'ennesima scalinata.
"Possiamo fermarci se vuoi.."
"Non sono stanco, solo non ne posso più delle scale! Inoltre tranne la sala degli alchimisti, non ho ancora visto nulla di interessante."
"Di grazia hai visto la più grande e ben fornita biblioteca del Ducato...cosa vorresti vedere di preciso di meglio?"
"Dove ci si allena magari?"
I due si osservarono in silenzio. Per un lungo secondo il volto di Aurora passò diverse espressioni di sconforto.
"Faramir, cerca di comprendere, la tua comprensione della magia geomantica deve...essere diversa. Non è come allenarsi con la tua mazza!"
"Sfondacrani prego..e di grazia.." facendo il verso alla donna "..come speri di allenarmi?"
Un tonfo secco su un tavolo di mogano, mentre molti dei presenti della biblioteca si giravano infastiditi.
"Geomanzia Applicata volume I! Ecco come! Inoltre hai: Geomanzia: l'arte della terra, Geomanti: perché scegliere la via della Terra, Le meraviglie della Geomanzia te lo sconsiglio, ma se hai tempo stasera puoi leggerlo!"
Ogni titolo era seguito da un tonfo basso, mentre la colonna di libri cresceva di dieci cm a libro e il tono di Aurora si faceva sempre più entusiasta.
"Potrai leggere insieme a me, io sto cercando informazioni sul territorio del Ducato, possiamo incrociare le ricerche, dirmi i luoghi che hai visitato, mentre io ti chiarisco i diversi passi di Geomanzia Applicata volume I, io l'ho letto, 5 volte! Domande?"
Un silenzio attonito.
"Aurora...io non so leggere.."
Stavolta un evidente sopracciglio si vide scattare anche sotto la coltre di trucco nero.
"Tu...non sai leggere...Faramir tu..non sai leggere..tu sei convinto di quello che vuoi?
"Certo!"
Aurora si sedette lentamente sulla panca, con la testa tra le mani, scuotendola lievemente. Un respiro a fondo.
"Se il Sommo Raegor Hydor, pace all'anima sua, avesse saputo leggere forse sarebbe stato tutto diverso, ma era un grande mago, il migliore tra gli stregoni, direi che un tentativo si può fare. Te li leggero io!"
"Aurora è una perdita di tempo! Io capisco la magia, la vedo e la sento, non ho bisogno di leggere o peggio di farmi leggere le cose!"
"Non è così che funziona. Ti ripeto non è qualcosa in cui puoi allenarti e migliorare, abbinarsi ad una sfera significa conoscerla profondamente. Acquisirla poi non è così semplice come pensi. Mi ci sono voluti mesi di studio per filtrare le informazioni fino a trovare lo scatto che ha schiuso la mia mente, che mi ha fatto unire con questa sfera. Per ognuno di noi è diverso. Nei libri ci sono delle chiavi di volta che possono aiutarti a schiudere il vero perché, la vera vena geomantica dentro di te."
"Non c'è un modo più veloce?"
"Nnno non che io conosca, non qui. Avanti, ti leggerò Geomanzia Applicata volume I, ti fornirà tutte le interpretazioni più comuni della geomanzia e prega di trovare facilmente la tua."
Molte ore dopo, a pomeriggio era inoltrato, due sole persone discutevano animatamente nella biblioteca, ormai la gente aveva smesso di tentare di zittirli da un pezzo.
"Non ha senso! Non si può imparare qualcosa solo osservando una montagna!"
"Faramir per molti è stato così, la sua potenza, la sua stoicità, la sua fermezza e immutabilità! Non è SOLO una montagna!"
I due si guardarono in cagnesco ai due lati del tavolo, nessuno dei due pronto a cedere terreno.
Fu l'elfa a risedersi compostamente per prima.
"Andiamo avanti..o faremo notte."
"Se non fosse che è già sera.."
Stancamente, la donna si lasciò andare sulla panca stropicciandosi il volto per poi guardarsi le mani annerite dal trucco ormai cadente dalla giornata.
"Così non va..ci riproviamo domani pomeriggio, domani mattina potresti venire ai campi d'addestramento, sono nel cortile interno delle prime mura."
"Questo mi suona bene! Posso suonarle a qualche mago senza timore!"
Uno sguardo stanco gli rispose.
"Faramir, non so di preciso cosa tu sappia fare, ma non resisteresti un minuto in uno dei nostri allenamenti, devi osservare prima, valutare, analizzare, non buttarti nella mischia senza informazioni."
"Se lo dici tu.."
"Felice di essere d'accordo ogni tanto, a domani Faramir, spero tu riesca a ricordare dove siano le tue stanze."
La donna si alzò e si avviò lentamente verso l'uscita della biblioteca.
"Buona notte Aurora.." e più a bassa voce "..non ho mai detto di essere d'accordo comunque."
La mattina dopo un sole pallido rischiarava il cielo e alcuni stregoni si stavano dando il cambio della guardia.
Faramir e Aurora si incontrarono esattamente all'ultima rampa di scale vicino alle mura.
"Mattiniero Faramir, come mai sveglio così presto?"
"Veramente sono sveglio già da un'ora, ho già fatto colazione e volevo allenarmi un po' prima di fare la seconda colazione..avanti, sono pronto!"
Il nano la osservò con aria di sfida.
Aurora abbozzò mezzo sorriso, mentre finiva con le dita di coprire un piccolo spazietto di pelle rosea sulla fronte con un miscuglio nero.
"Faramir non sei tu il mio avversario, inoltre, non sei un avversario per me."
"Io non sono cosa!?"
I due vennero interrotti da un singolare boato e da una fiammata che arrivò a pochi millimetri dal volto di Aurora.
"Sono io il suo avversario!" tuonò Ago in centro al campo.
"Ago finalmente ci sei riuscita!" le due donne si abbracciarono un momento in centro al campo, mentre Faramir le seguiva con lo sguardo.
"Finalmente sì, finalmente riesco a scaturire il Raggio Arcano della Fiamma. Con tutti questi cambiamenti non potevo fare altro che continuare a provare."
"Ben allora possiamo cominciare con un po' di tiro al bersaglio.." le due osservarono stranamente Faramir con un misto di curiosità, mentre il nano si ritraeva di un passo.
"Non mi fate paura voi due! Avanti!"
"Non intendiamo vincere così facilmente, il nostro bersaglio è un altro..."
A queste parole un guerriero in armatura si palesò davanti a loro, senza dubbio Sion, la guardia dei cancelli.
"Maestra Aurora, Discepola Ago, sono pronto.."
Quello che si può ricordare dei minuti successivi fu un continuo lanciare con precisione o meno di incantesimi contro l'uomo in armatura da parte delle due donne, ma sembrava che poco o niente potesse scalfirlo. Da parte sua lui semplicemente continuò a camminare dritto verso di loro, passando una mano sulla lama che si fece incandescente, e quando fu abbastanza vicino, alzò la mano al cielo e scaricò il potere magico al suolo.
Ago fu la prima ad essere investita da un onda d'urto che la fece ruzzolare a terra mentre Aurora resisteva, stoicamente in piedi.
Nel voltarsi per soccorrere Ago, un fendente prese in pieno alla schiena Aurora, che cadde senza un gemito, mentre Ago veniva rischiantata al suolo pesantemente e poi trafitta senza ritegno in pieno addome.
Faramir fece un qualche passo avanti con le armi già in pugno, solo per vedere Sion togliersi l'elmo, scuotere la testa e poggiare le mani su entrambi i corpi delle ragazze sanguinanti.
Lentamente le ferite smisero di sanguinare e richiudersi senza lasciare traccia.
Le due si ripresero dopo alcuni minuti.
"Non ci siamo, non ci siamo per niente. Passate dei giorni lontano da Pinnacolo e vi dimenticate tutto? Vi dimenticate di indietreggiare, vi dimenticate di non voltare le spalle al nemico, vi dimenticate di intervallare gli incantesimi...inoltre voi Maestra Aurora avreste dovuto già da un pezzo accedere alla conoscenza della Geomanzia di secondo livello, invece ancora la mia lama di fuoco vi ferisce. Non mi fate perdere tempo la prossima volta, il mio turno di guardia inizia tra mezz'ora."
Detto questo l'uomo scoccò un occhiataccia al nano.
"E finitela di perdere tempo con casi disperati.."
Detto questo si allontanò con un misero "Conoscenza e Potere" a cui Aurora rispose solo "Conoscenza e Potere Discepolo Sion" scuotendo la testa e porgendo una mano ad Ago.
"Non ci sopporta proprio eh Aurora..perché chiedi sempre a lui?"
"In effetti no, non ci sopporta, non credo sopporti il fatto che il suo potere non lo abbia ancora portato al terzo grado e che delle novelline lo abbiano superato nel giro di pochi mesi. E chiedo a lui perché non ha pietà che altri potrebbero avere.."
"Siete delle schiappe!" la voce di Faramir tuonò dal fondo campo.
"Tu non avresti sopportato due dei suoi fendenti Faramir, e non sopporteresti neanche due Raggi Arcani ravvicinati, attento a chi insulti nano.." tuonò Ago.
"Sarà, ma intanto impolverate siete voi.." rimbeccò lui.
Il resto della mattina entrambi continuarono ad allenarsi e a discutere delle diverse peculiarità degli stregoni.
"Perché poi quell'umano ti ha rinfacciato di non aver ancora imparato il secondo livello? A breve ti allenerai in Occhio e Spada, lo farai impallidire quando tornerai!"
"Sion è un umano che ha deciso di votarsi alla Congrega della Fiamma Eterna, tutto il resto per lui è feccia. Diversamente da me, per quanto anche lui geomante, segue la via del fuoco, quindi è passionale, fedele e non sarebbe mai in grado di cambiare bandiera. Per lui il mio allenamento sarà solo un'inutile perdita di tempo, ma non comprende che io aspiro ad una via ben più lunga e già tracciata."
"Ad esempio?"
Aurora respiro a fondo.
"Togliere la paura dal cuore delle persone, la mia intenzione finale è quella."
Faramir cominciò a ridere in modo sguaiato, guardando in modo ridicolo Aurora.
"Aurora, paladina del coraggio!"
La donna scosse la testa e guardò poi avanti.
"Sapevo non avresti compreso, non importa, andiamo ormai e quasi ora di pranzo e non hai fatto la seconda colazione.." alzandosi poi senza lasciare spazio ad ulteriori parole.
I giorni successivi si susseguirono tra la biblioteca, il campo addestramento e delle esplorazioni nei boschi. Spesso Aurora lo affidava ad altri maestri Geomanti, ma tutti a fine del giorno lo etichettavano come caso limite, caso disperato, l'unico dei loro fallimenti e altri più coloriti epiteti.
Un pomeriggio Aurora si ritrovò davanti Faramir e un piccolo elfo studioso sulle porte della biblioteca, l'elfo aveva un pessimo occhio nero, che si stava gonfiando visibilmente.
"Questo nano è impossibile..dannazione che male..mi ha picchiato selvaggiamente! Non può apprendere nulla della pazienza dei geomanti! E NON APPRENDERA' MAI NULLA!"
"Hey attento a come parli..Aurora gli ho dato solo un buffetto.."
Aurora lo guardò per la prima volta con malcelato odio.
"Cliotele, calmati, più perdi tempo più si gonfierà, va dal medico di guardia, grazie per il tuo tempo, Conoscenza e Potere." Mentre il piccolo elfo correva via a gambe levate lei si voltò con ira verso il nano.
"Hai seriamente raggiunto il limite di esasperazione di tutti qui. Compreso il mio. Non tollero venga fatto del male ai membri della Congrega della Fiamma Eterna! Ci proverò un'ultima volta, poi non mi lascerai altra scelta."
"In che senso altra scelta...abbiamo un accordo elfa, abbiamo un contratto!"
"Silenzio Caporale Faramir, secondo grado dell'Occhio e la Spada. Parlerai con il mio maestro il Sapiente della Terra Sandler, nonché Consigliere pro-tempore della Congrega della Fiamma Eterna, se non può lui, nessun altro può."
Faramir si mise faccia a faccia con Aurora, seppur un nano, erano praticamente alti uguali.
"Va bene Meastra Aurora, terzo grado della Congrega della Fiamma Eterna, quando di grazia?"
"Domani, sarò io stessa ad informarlo del...caso. Buona giornata."
"Perché non oggi? Perché non subito? Così che possa andarmene da questo luogo di bacchettoni e rotte in culo!"
Alcuni sguardi infastiditi cominciarono ad alzarsi e qualche stregone era già in piedi.
"Ti insegnerà lui la pazienza, oh se te la insegnerà.."
Aurora fece per andarsene, ma Faramir la bloccò per un braccio.
"Non abbiamo finito di discutere elfa, non puoi sempre andartene e non te ne andrai proprio ora!"
La sua voce della donna uscì perentoria ed estremamente impostata.
"Non è mio desiderio ferirti, ma lo farò a breve se non mi lasci andare. Sono stata chiara?"
Lo sguardo basso mentre un palpabile alone di oscurità si avvolgeva attorno alla piccola figura.
"Aurora per favore lo sai che quel trucchetto non mi ha mai fatto paura.."
"Non imparerai mai vero? In nomine Raegor Hydor io invoco.."
Un esplosione di acido prese in pieno petto Faramir che mollò istantaneamente la presa; prima di poter mettere mano alle armi, Aurora era, con la mano, a pochi cm dal volto del nano con un grosso, fluttuante e minaccioso globo di terra e sassi.
"Dammi un buon motivo per poi non lasciarti qui a sanguinare quando avrò finito! Hai avuto sette maestri differenti! Hai vissuto con noi a sbaffo per settimane! Hai imparato da noi conoscenze che altri migliori di te avrebbero apprezzato! Ti è stata data fiducia! Ti viene dato l'onore e privilegio di studiare con un Sapiente ed è così che rispondi?!"
Aurora era fuori di sé dalla rabbia.
"Ehm-ehm..Stregona e Maestra della Terra Aurora, mi spiegate cosa sta succedendo?"
Una voce calda, cadenzata e molto lenta la sorprese alle spalle.
Il globo di terra si dissolse lentamente.
"Sapiente della Terra Sandler, perdonatemi, io ho perso le staffe.."
Con un gesto della mano zittì Aurora per avvicinarsi al nano, l'umano dalla pelle scura e gli occhi dipinti parlò con calma quasi snervante.
"Tu sei Faramir, Caporale dell'Occhio e la Spada, si fa un gran vociare di te nelle sale di Pinnacolo, si fa un gran vociare della tua testa dura e della tua grande mazza, ma quando uno studioso si è presentato da me con un occhio nero allora ho deciso personalmente di intervenire. Aurora, questo nano non è più un tuo problema. La sua influenza non è positiva per la tua persona e non voglio che il tuo nome sia infangato da un omicidio inutile. Perché sì, inutile sarebbe ucciderlo per la tua crescita. Se un contratto ti lega a lui sarò io a portarlo a termine affinché lo scambio per cui ti sei tanto battuta avvenga senza intoppi ulteriori. Caporale Faramir, mi segua, Aurora, mi aspetto di vederti stasera, non è un comportamento da Maestra dell'Elemento questo."
"Sì Sapiente.."
"Conoscenza e Potere".
Faramir colpì con una spallata Aurora prima di allontanarsi assieme al Sapiente Sandler.
Il Sapiente della Terra era una figura grossa e imponente, di per certo, non una persona che potesse passare inosservata.
"Rispetto, tolleranza, calma, testardaggine, protezione, sicurezza, pazienza...sono solo alcune delle parole cardine di un geomante. Aurora è perseguitata dalla testardaggine e dalla protezione. La mia allieva più promettente probabilmente un giorno morirà stupidamente cercando di salvare l'ennesimo caso disperato, come te, ma io non posso tollerarlo. Non di questi tempi."
Sandler aveva condotto Faramir in basso in una sala circolare sotterranea.
"Qui resterai, qui vivrai e qui ti allenerai finché non ti deciderai a chiederle scusa per il tuo comportamento. Ti allenerai con me quando avrò tempo e voglia di allenarti..e soprattutto quando sarai abbastanza arrendevole. Non tutta Pinnacolo dell'Essenza brilla alla luce della Fiamma." Detto questo un violento globo di terra colpì Faramir in pieno petto scaraventandolo in centro alla stanza, tramortito, l'ultimo suono che si udì fu una pesante porta chiudersi.
Per giorni Faramir venne tenuto da solo, urla e insulti alle guardie della cella per uscire di lì furono vani, giorni in cui acqua e alimenti arrivavano in piccole e misere porzioni.
Una sera Sandler entrò nella sala e cominciò una lentissima lettura del libro Geomanzia Applicata volume I, Faramir cercò di colpirlo e di scappare più e più volte, solo per venire risbattuto al suolo ad ogni tentativo.
E per tre sere continuò con questa solfa con lo stesso libro, mentre il nano era sempre più debole, stanco e conosceva oramai le parole a memoria.
"Va bene basta! Ho capito, le chiederò scusa!"
Tuonò il nano una notte. Il maestro Sandler si fermò e richiuse il libro.
"A chi chiederai scusa?"
"A Maestra Aurora.."
"No, tu devi chiedere scusa alla Conoscenza che hai insultato a favore del Potere. Io non addestrerò un altro mago perché sorga un nuovo folle dedito solo al potere..e non permetterò che nemmeno Aurora faccia la stessa fine per mettere in riga gente come te."
Un pausa lunga.
"Vuoi imparare per difendere, vuoi imparare per supportare, ma non vuoi le conoscenze sottostanti. In questo caso la tua difesa sarà fragile come il tufo. Se vuoi essere un vero geomante allora devi essere forte in ogni sfaccettatura, compresa la Conoscenza. Come il marmo devi essere compatto nelle tue parti, la Conoscenza terrà salde le parti del tuo Potere e lo terrà sotto controllo."
Una risata bassa.
"Difficile mi è stato scalfire il tuo modo di fare, questi giorni sono serviti. Forse non era quello di cui avevi bisogno, ma era necessario. Tu hai bisogno di qualcuno che abbia fiducia nelle tue capacità e che al contempo ti tenga testa. Deve essere qualcuno che tu rispetti. Deve essere qualcuno in grado di calmarti ed avere pazienza. Che tolleri le tue...pagliacciate. Qualcuno che voglia la tua sicurezza, la tua protezione e il tuo bene. E questo non sono io."
Un attimo di silenzio.
"Ho parlato con Aurora, mi ha parlato di te ed è molto in pensiero per te. Comincia a dubitare persino di me pur di vedere se stai bene, ed è mortificata per quello che è successo. Lei ha speranza. Non so come, ma ha speranza. Ed ha speranze per te. Speranza contro la paura. La speranza è la sua più grande forza. Il suo più lontano obiettivo. Trova il fulcro della tua forza, trova il tuo obiettivo e allora la geomanzia ti verrà in supporto. Ora fuori da qui. Non credo tu abbia voglia di parlare di quello che successo in questa stanza. Buona serata."
Detto questo il Sapiente Sandler se ne andò lasciando la porta aperta dietro di se.
Il mattino dopo e alcune ore di abbuffata più tardi, seduto nella sala principale, il nano stava ormai finendo la quinta portata.
"Faramir!"
Un'elfa lo fece quasi capitolare giù dalla sedia per abbracciarlo.
"Scusami scusami scus..ma sei dimagrito? Per gli Dei cosa ti ha fatto? Io non sapevo più che pesci pigliare, avevo le mani legate, ma ero pronta a rigirare il Pinnacolo sottosopra oggi stesso! Scusami ancora io.."
"Aurora, calmati..io ero..sto bene..va bene? Sto bene..ho esagerato. Davvero. Ho un nuovo punto di vista. Sono disposto ad ascoltare, sono disposto ad imparare. Niente più polemiche, niente più sfiducia."
Aurora lo guardò con stranezza.
"Sei convinto di star bene?"
"Mai stato meglio.." disse addentando un cosciotto di pollo.
Lentamente gli studi ripresero, fino a punto di riuscire persino, ridendo e scherzando, a far impugnare al nano una penna senza romperla per scrivere il suo mero nome.
Fu una settimana proficua.
Ad un mese dal suo arrivo, in una tiepida alba, Aurora stava sbuffando sui bastioni su una tazza di tisana bollente.
"Ah-an! Finalmente ho trovato dove fai colazione!"
La donna trasalì infastidita.
"Te lo ha detto Levitas non è vero?"
Una risatina e una camminata rumorosa si udirono dal cortile.
"Dettagli, mi ci è voluto un mese per capirlo..perché fai colazione qui?"
"Questo è il punto in cui si vede meglio il sole sorgere. Inoltre si vede un bel pezzo di Ducato in giornate limpide come queste."
I due rimasero in silenzio finché il nano non lo ruppe rozzamente.
"E quindi Aurora, perché io?"
"Perché tu cosa?"
"Perché hai scelto me per questo scambio?"
"Perché sei l'unico che si sia interessato alla mia idea, l'unico che si sia fatto in quattro per questo.."
"Hai detto che la lista dei talenti era stata fatta per qualcun'altro però, quindi altri prima di me ci sono stati e ci sarebbero potuti essere. Ripeto perché io."
"La lista fu creata per Nuyu, gli volevo un gran bene, era una donna forte, aveva un obiettivo, voleva la vendetta, voleva..prendersi la sua rivincita su chi le aveva ucciso Raul. E io, mi faccio facilmente rapire da queste storie.."
Rispose la donna abbozzando un sorriso a labbra strette.
"Non mi hai risposto.."
Aurora respirò a fondo formando una nuvoletta di condensa. Guardò avanti e cominciò lentamente il suo rito per dipingersi il volto, mentre il sole faceva finalmente capolino all'orizzonte.
Faramir attese pazientemente mentre, con una cote, affilava un piccolo bozzo di Sfondacrani.
"Ho scelto te perché ho visto il mio stesso senso di protezione, ho scelto te perché ho visto la mia stessa testardaggine, ho scelto te perché mi ricordi gli uomini a cui ho affidato la mia vita e che ora non ci sono più."
La voce di Aurora si incrinò.
"Ho scelto di cambiare, ho scelto di poter fare qualcosa. Sono stanca di vedere le persone a cui io tengo morire, senza che io possa fare niente."
Una lieve linea di fumo uscì dalle mani di Aurora, mentre il legno, sottostante il suo pugno, veniva lievemente corroso.
"Ho scelto di aiutare chi come me vuole proteggere. Ora so che posso affidarti la mia vita senza sentirmi in colpa, senza sentire il peso di questa azione. Sento che tu sarai in grado di proteggerla...o meno se servisse."
Faramir la guardò contrariato.
"Come o meno? Certo che ti proteggerò se potrò, al massimo delle mie capacità."
"Quello che ti chiedo è: sarai in grado di non proteggermi se io te lo dirò? Ti fiderai di me fino a quel punto da lasciarmi anche morire? Proteggere, proteggere VERAMENTE qualcuno significa fidarsi quasi cecamente nel bene..o nel male. Farsi proteggere implica la stessa cosa."
"Non so Aurora se sarò mai in grado di fare questo, ma una cosa l'ho capita finalmente: farò della fiducia la mia forza. Farò della fiducia delle persone a me vicine la mia forza. Forse ho finalmente capito cosa potrebbe essere la cosa più forte e dura persino del marmo e della mia testaccia cosicché io sia la più forte difesa mai esistita."
"Bravo geomante, finalmente hai trovato la tua strada...ora torniamo a leggere vedrai che ti sarà tutto più chiaro!"
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