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Dov'è la mamma? - Fenrir
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Dov'è la mamma? - Fenrir
La neve è caduta copiosa su Raaka e la luna la illumina tristemente, facendola rilucere come fantasmi nelle terre degli Dei. Tra le tende che circondano il sacro Totem ve n’è una dal cui interno proviene molta luce e sulle pelli che la costituiscono si stagliano due ombre che si agitano come prese da una melodia allegra. Dentro il focolare è acceso cercando di scaldare l'ambiente. Vicino ad esso un ragazzo ed un bambino giocano lottando tra risate e smorfie. Il piccolo sembra essere un gatto a caccia del topo che risulta essere troppo grande per lui.
"Sköll a dormire ora"
afferma il ragazzo dai lunghi capelli castani lasciati sciolti
"Ma papà"
ribatte il piccolo restando sulla sua schiena.
"Lo sai vero che se non vai a dormire vengono i bibus a mangiarti i piedini?"
continua il ragazzo alzandosi ed avvicinandosi al letto.
Con fermezza tiene il figlio sulla schiena in modo che non possa cadere, fino a quando giungono al giaciglio. Le dimensioni del luogo risultano essere quelle di un talamo nunziale dove, sulla metà di sinistra, vi sono alcune piume nere e due bambole di pezza che raffigurano un lupo ed un piccolo corvo.
"Fai il bravo e mettiti a letto. Domani ti porto a vedere il Totem"
afferma il giovane poggiando dolcemente il figlio su quella parte di letto. Lentamente si stende anche lui di fianco. Il braccio sinistro ad avvolgere il piccolo che si rintana in quell'abbraccio. La mano destra fasciata viene portata sul viso del piccolo in una delicata carezza.
"Vedrò la mamma?"
chiede innocentemente
"Se gli spiriti lo vorranno"
afferma con una lieve nota triste nella voce.
"Dove è la mamma?"
chiede il piccolo guardando il padre in volto. Il sorriso per un istante scompare dal ragazzo per poi storcere le labbra in una espressione tenera e dolce
"Sköll"
comincia avvicinando il viso pulito al capo del piccolo per lasciargli un bacio sulla fronte
"la mamma è con Ze'ev ora. È seduta vicino a suo padre, tuo nonno e ci osserva e ci protegge"
afferma stringendo lievemente il piccolo al suo petto nudo. Diverse cicatrici si vedono sulla sua pelle, persino una ustione a forma di testa di lupo impressa al centro del petto
"Ma papà"
prova a ricominciare il piccolo
"Sköll, dormi tranquillo. Fino a quando vedrai un corvo o un lupo fuori da questa tenda saprai che noi saremo qui a proteggerti, ma ora dormi. Piccolo lupo"
afferma dolcemente abbracciando il piccolo che lentamente crolla nel mondo dei sogni. Lentamente la mano fasciata scivola sul capo del figlio mentre gli occhi sono puntati sul suo viso, come assorto da chissà quale visione.
“Spiriti potenti vegliate sul suo sonno e proteggetelo nel suo cammino”
Comincia in un sussurro, per poi allungarsi su di lui per prendere i due pupazzi e posizionarli vicino al capo del figlio
“Il corvo volerà sulla tua testa per indicarti la via ed un lupo ti proteggerà nel tuo cammino. Non ti lasceremo mai solo”
Lentamente avvicina il viso verso il viso del piccolo per lasciargli un bacio sulla fronte. Senza fare movimenti bruschi si adagia meglio sul giaciglio
e parole escono in un sussurro, un ultimo respiro prima di crollare anche lui nel sonno profondo.
“Gùreg, Padre, proteggi questa creatura perché possa renderti onore quando sarà adulto. Ze’ev, Madre, insegnagli la via dei suoi genitori e conducilo sicuro sulla tua terra così che possa renderti gloria. Apawi, donagli le armi per trovarsi lo spazio nella Tribù così da omaggiarti con il frutto del suo lavoro”
Gli occhi si chiudono ed il respiro lento fa sollevare ritmicamente il torace
“Hati…proteggi e veglia su nostro figlio”
"Sköll a dormire ora"
afferma il ragazzo dai lunghi capelli castani lasciati sciolti
"Ma papà"
ribatte il piccolo restando sulla sua schiena.
"Lo sai vero che se non vai a dormire vengono i bibus a mangiarti i piedini?"
continua il ragazzo alzandosi ed avvicinandosi al letto.
Con fermezza tiene il figlio sulla schiena in modo che non possa cadere, fino a quando giungono al giaciglio. Le dimensioni del luogo risultano essere quelle di un talamo nunziale dove, sulla metà di sinistra, vi sono alcune piume nere e due bambole di pezza che raffigurano un lupo ed un piccolo corvo.
"Fai il bravo e mettiti a letto. Domani ti porto a vedere il Totem"
afferma il giovane poggiando dolcemente il figlio su quella parte di letto. Lentamente si stende anche lui di fianco. Il braccio sinistro ad avvolgere il piccolo che si rintana in quell'abbraccio. La mano destra fasciata viene portata sul viso del piccolo in una delicata carezza.
"Vedrò la mamma?"
chiede innocentemente
"Se gli spiriti lo vorranno"
afferma con una lieve nota triste nella voce.
"Dove è la mamma?"
chiede il piccolo guardando il padre in volto. Il sorriso per un istante scompare dal ragazzo per poi storcere le labbra in una espressione tenera e dolce
"Sköll"
comincia avvicinando il viso pulito al capo del piccolo per lasciargli un bacio sulla fronte
"la mamma è con Ze'ev ora. È seduta vicino a suo padre, tuo nonno e ci osserva e ci protegge"
afferma stringendo lievemente il piccolo al suo petto nudo. Diverse cicatrici si vedono sulla sua pelle, persino una ustione a forma di testa di lupo impressa al centro del petto
"Ma papà"
prova a ricominciare il piccolo
"Sköll, dormi tranquillo. Fino a quando vedrai un corvo o un lupo fuori da questa tenda saprai che noi saremo qui a proteggerti, ma ora dormi. Piccolo lupo"
afferma dolcemente abbracciando il piccolo che lentamente crolla nel mondo dei sogni. Lentamente la mano fasciata scivola sul capo del figlio mentre gli occhi sono puntati sul suo viso, come assorto da chissà quale visione.
“Spiriti potenti vegliate sul suo sonno e proteggetelo nel suo cammino”
Comincia in un sussurro, per poi allungarsi su di lui per prendere i due pupazzi e posizionarli vicino al capo del figlio
“Il corvo volerà sulla tua testa per indicarti la via ed un lupo ti proteggerà nel tuo cammino. Non ti lasceremo mai solo”
Lentamente avvicina il viso verso il viso del piccolo per lasciargli un bacio sulla fronte. Senza fare movimenti bruschi si adagia meglio sul giaciglio
e parole escono in un sussurro, un ultimo respiro prima di crollare anche lui nel sonno profondo.
“Gùreg, Padre, proteggi questa creatura perché possa renderti onore quando sarà adulto. Ze’ev, Madre, insegnagli la via dei suoi genitori e conducilo sicuro sulla tua terra così che possa renderti gloria. Apawi, donagli le armi per trovarsi lo spazio nella Tribù così da omaggiarti con il frutto del suo lavoro”
Gli occhi si chiudono ed il respiro lento fa sollevare ritmicamente il torace
“Hati…proteggi e veglia su nostro figlio”
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