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DICERIE - Preda e Cacciatore
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DICERIE - Preda e Cacciatore
Raaka 24 Aprile 1316
Un Fargan dalle vesti ricche, ed un Elfo dall’armatura lucente stanno in piedi ai confini di un cerchio di Tribali, nessuno dei due parla, ne ammetterebbe mai quanto l'altro lo faccia sentire meno solo, lì in balia delle bestie.. Ma è così.. E lo sanno entrambi.
Il Padre dei Lupi è in piedi poco distante, le braccia tese sopra ad un forziere che viene lentamente aperto da uno Schiavo, un Elfo dalla pelle e dai capelli multicolori. Gli sciamani di fronte al Totem inneggiano un canto basso e roboante, così che il singolo possa riunirsi ai molti e riprendere il suo posto nel ciclo della natura.
Lo scrigno si apre, ed una massa nera ed informe inizia a riversarsi furiosamente all’esterno. L’aria diventa immediatamente nauseabonda e le piante sembrano appassire. Le mani dell’Elfo tremano, ma la sua presa è salda, e lo scrigno non cade. Poi, ad un gesto del Padre, il nero Spirito viene richiamato e divorato dal Totem, e l’oscurità passa. La vita torna sui presenti.
Spossato, ma con voce sicura, Sigfried chiama a sé mercante e chierico.
"Ecco, adesso è solo un involucro vuoto."
"Piano con le parole, selvaggio! Spetta solamente alla Chiesa dire che cos'è!"
Il silenzio cala ed un’ombra passa sul volto del Padre dei Lupi mentre il Branco scopre i denti intorno a lui.
“Vi consiglio di controllare le parole Chierico, non siete in città. Vi è stato permesso di assistere alla cerimonia. Ora prendete ciò che vi interessa ed andatevene immediatamente da Raaka. Avete tempo fino al tramonto. Se al calare del sole vi trovo entro i confini…”
Alabaster, 28 Aprile 1316
Numerosi colpi di tosse accompagnano il giovane studioso ed altrettanti provengono dal maestro che lo precede. I passi sono scostanti ma rapidi, mentre i due si affrettano per l’acciottolato.
"Ma è così *cough* in tutto il Ducato maes… *cough* maestro?"
".... *cough* No, Jacob, non in tutto il Ducato. Ma i casi continuano ad aumenta- *cough* *cough* *cough* …Qualcosa si sta diffondendo"
"Dai sintomi non mi sembra una malattia gra-*cough* Maestro"
"No *cough* è troppo intelligente per *cough* *cough* essere solo una malattia. Avanti, siamo quasi arrivati. *cough* *cough* Forse il mio amico della Tribù saprà dirci qualcosa.”
La Caserma, 1 Maggio 1316
"Procurati dei guanti Soldato. No, procuratevi tutti dei guanti! Non esiste che perdiate tempo a curarvi l'un l'altro o che CHIEDIATE FAVORI in giro perchè tu sei stata disattenta... Sono stato chiaro?"
"Si, Tenente Colonnello."
“Tenente Colonnello, abbiamo altri due casi!”
“Ancora? Santo Dogma perchè perdete tempo a dirmelo!? Portateli in infermeria!”
Taverna “Il Focolare Bagnato”, Pinnacolo dell’Essenza, 2 Maggio 1316
Tra le risate degli avventori, il chiasso di chi pranza e le urla dalla cucina, quattro studenti discutono ad un tavolo in un angolo.
"Chi? Quello che gira con la maschera?"
"Si si! Quello là!"
"Ma tu hai capito chi è?"
"Io no, ma ho perso tutto quello che avevo guadagnato.."
"Sarà uno dell'Occhio e la Spada, qui per approfittare dei gonzi come te!"
"Non dire stupidaggini, se ha costruito quella cosa non può non essere del Patto."
"Lo hai visto in faccia? Non mi sembrava mica tanto sano! Per me è un brigante che l'ha rubata."
"Io dico che è uno Gnomo."
"Eeeeeeeh si e poi? Di Gnomi in queste terre non se ne vedono da anni.. Tantomeno Gnomi che giocano d’azzardo e svuotano le tasche a tutti."
"Ma ho guardato bene, era proprio uno Gnomo! Sono sicuro!"
“Più che altro sei sicuro che abbia veramente costruito lui quella.. Cosa!? Sprizza magia da tutti i pori…”
“Si Si lo ha detto lui!. E mio cugino mi ha riferito che un paio di volte è finito perfino sotto i ferri della Catena. Ma non hanno trovato niente che non andava.”
“Mah… Ad ogni modo basta scommesse per oggi, ce ne torniamo in biblioteca!”
“Ancora un giro, dai! Prestami qualcosa!”
Residenza Stein, Punta del Drago, 5 Maggio 1316
Un silenzio innaturale permea in ogni momento l'intera abitazione sebbene questa sia costantemente piena di vita. Nessuna parola viene proferita senza motivo e nulla viene maneggiato incautamente, poichè solo l'efficienza assoluta viene accettata nella dimora Stein.
Due guardie con spada, scudo e armatura in piastre si ergevano di fronte alla stanza privata del Marchese del Ferro come statue di granito, solo dei leggeri bisbigli potevano far intendere che erano veramente uomini.
"Quello non era il Marchese degli Squali?"
"Si"
"Saranno tre ore che i due marchesi sono nella sala"
"Già"
Bosco di Sale, 17 Maggio 1316
"Come sta?"
"Bene, il veleno della lama non ha fatto danni troppo gravi."
"Ottimo, mi serve in campo prima possibile. Se la Frusta non si ferma non posso rinunciare a nessun uomo."
“Signore! Segnale rosso dalla vedetta numero tre!”
"Un altro assalto? Ma non capiscono che non riusciranno mai a passare?"
"Evidentemente no, Signore."
"Va bene, ARCIERI! Pronti a scoccare!"
“Arcieri pronti! Segnale rosso dalla vedetta numero due!”
“Seguono la stessa strategia delle ultime tre incursioni. Idioti. Segnale dalla uno?”
“In attesa signore.”
“Bene, pronti al… No! Un diversivo! Incursione da Sud! UOMINI MANO ALLE LAME! SCUDI!”
Maniero Flambèr, Pinnacolo dell’Essenza, 19 Maggio 1316
"Mio Signore, gli attacchi agli avamposti della Foresta si fanno sempre più arditi... Potremmo dover chiedere al Nobile..."
Uno sguardo investì il messaggero e questi s'ammutolì, parallizzato dal suo sguardo spietato. Il Marchese delle Fiamme si erge minaccioso sopra di lui mentre le fiamme delle candele nella stanza aumentano misteriosamente di vigore.
"IO DIFENDERO' LE MIE TERRE! E NESSUN ALTRO!"
Zeno Flambér si porge al fianco del padre, sorridente.
"Padre, non converrebbe forse ricorrere alle Organizzazioni? In fondo hanno riconquistato Verdantis. Mi sembra gente in gamba."
"Si, e sappiamo tutti cos’è successo a Verdantis! Stai per caso puntando al titolo di Marchese?"
"Oh. Assolutamente no, padre. Ma se magari non scendete in campo..."
"Osi darmi del CODARDO!?"
"No. No certo che no. So bene che non lo siete Padre mio. Però così facendo assicuriamo la salvezza dei confini senza perdere neanche uno dei nostri uomini."
“…! E allora ammettilo! Vuoi essere tu a comandare le truppe. Vuoi dare prova di te ai miei occhi non è così?”
“…”
"E va bene, diramerò una richiesta. E a te spetterà il coordinamento delle forze sul campo. Non saranno ammessi fallimenti.”
“Certamente Padre, non vi deluderò. Ora scusatemi, esco a schiarirmi le idee, questa sala mi opprime.”
“…Proprio dell’Aria dovevi essere... "
Un forte bussare sovrastò i discorsi dei due nobili.
"Chi è adesso?"
"Mio signore, Lord Ronuà è all'ingresso, chiede di poter conferire con voi."
"Prima la guerra e ora la politica? Fatelo passare.. Spero per lui che porti buone notizie."
Un Fargan dalle vesti ricche, ed un Elfo dall’armatura lucente stanno in piedi ai confini di un cerchio di Tribali, nessuno dei due parla, ne ammetterebbe mai quanto l'altro lo faccia sentire meno solo, lì in balia delle bestie.. Ma è così.. E lo sanno entrambi.
Il Padre dei Lupi è in piedi poco distante, le braccia tese sopra ad un forziere che viene lentamente aperto da uno Schiavo, un Elfo dalla pelle e dai capelli multicolori. Gli sciamani di fronte al Totem inneggiano un canto basso e roboante, così che il singolo possa riunirsi ai molti e riprendere il suo posto nel ciclo della natura.
Lo scrigno si apre, ed una massa nera ed informe inizia a riversarsi furiosamente all’esterno. L’aria diventa immediatamente nauseabonda e le piante sembrano appassire. Le mani dell’Elfo tremano, ma la sua presa è salda, e lo scrigno non cade. Poi, ad un gesto del Padre, il nero Spirito viene richiamato e divorato dal Totem, e l’oscurità passa. La vita torna sui presenti.
Spossato, ma con voce sicura, Sigfried chiama a sé mercante e chierico.
"Ecco, adesso è solo un involucro vuoto."
"Piano con le parole, selvaggio! Spetta solamente alla Chiesa dire che cos'è!"
Il silenzio cala ed un’ombra passa sul volto del Padre dei Lupi mentre il Branco scopre i denti intorno a lui.
“Vi consiglio di controllare le parole Chierico, non siete in città. Vi è stato permesso di assistere alla cerimonia. Ora prendete ciò che vi interessa ed andatevene immediatamente da Raaka. Avete tempo fino al tramonto. Se al calare del sole vi trovo entro i confini…”
Alabaster, 28 Aprile 1316
Numerosi colpi di tosse accompagnano il giovane studioso ed altrettanti provengono dal maestro che lo precede. I passi sono scostanti ma rapidi, mentre i due si affrettano per l’acciottolato.
"Ma è così *cough* in tutto il Ducato maes… *cough* maestro?"
".... *cough* No, Jacob, non in tutto il Ducato. Ma i casi continuano ad aumenta- *cough* *cough* *cough* …Qualcosa si sta diffondendo"
"Dai sintomi non mi sembra una malattia gra-*cough* Maestro"
"No *cough* è troppo intelligente per *cough* *cough* essere solo una malattia. Avanti, siamo quasi arrivati. *cough* *cough* Forse il mio amico della Tribù saprà dirci qualcosa.”
La Caserma, 1 Maggio 1316
"Procurati dei guanti Soldato. No, procuratevi tutti dei guanti! Non esiste che perdiate tempo a curarvi l'un l'altro o che CHIEDIATE FAVORI in giro perchè tu sei stata disattenta... Sono stato chiaro?"
"Si, Tenente Colonnello."
“Tenente Colonnello, abbiamo altri due casi!”
“Ancora? Santo Dogma perchè perdete tempo a dirmelo!? Portateli in infermeria!”
Taverna “Il Focolare Bagnato”, Pinnacolo dell’Essenza, 2 Maggio 1316
Tra le risate degli avventori, il chiasso di chi pranza e le urla dalla cucina, quattro studenti discutono ad un tavolo in un angolo.
"Chi? Quello che gira con la maschera?"
"Si si! Quello là!"
"Ma tu hai capito chi è?"
"Io no, ma ho perso tutto quello che avevo guadagnato.."
"Sarà uno dell'Occhio e la Spada, qui per approfittare dei gonzi come te!"
"Non dire stupidaggini, se ha costruito quella cosa non può non essere del Patto."
"Lo hai visto in faccia? Non mi sembrava mica tanto sano! Per me è un brigante che l'ha rubata."
"Io dico che è uno Gnomo."
"Eeeeeeeh si e poi? Di Gnomi in queste terre non se ne vedono da anni.. Tantomeno Gnomi che giocano d’azzardo e svuotano le tasche a tutti."
"Ma ho guardato bene, era proprio uno Gnomo! Sono sicuro!"
“Più che altro sei sicuro che abbia veramente costruito lui quella.. Cosa!? Sprizza magia da tutti i pori…”
“Si Si lo ha detto lui!. E mio cugino mi ha riferito che un paio di volte è finito perfino sotto i ferri della Catena. Ma non hanno trovato niente che non andava.”
“Mah… Ad ogni modo basta scommesse per oggi, ce ne torniamo in biblioteca!”
“Ancora un giro, dai! Prestami qualcosa!”
Residenza Stein, Punta del Drago, 5 Maggio 1316
Un silenzio innaturale permea in ogni momento l'intera abitazione sebbene questa sia costantemente piena di vita. Nessuna parola viene proferita senza motivo e nulla viene maneggiato incautamente, poichè solo l'efficienza assoluta viene accettata nella dimora Stein.
Due guardie con spada, scudo e armatura in piastre si ergevano di fronte alla stanza privata del Marchese del Ferro come statue di granito, solo dei leggeri bisbigli potevano far intendere che erano veramente uomini.
"Quello non era il Marchese degli Squali?"
"Si"
"Saranno tre ore che i due marchesi sono nella sala"
"Già"
Bosco di Sale, 17 Maggio 1316
"Come sta?"
"Bene, il veleno della lama non ha fatto danni troppo gravi."
"Ottimo, mi serve in campo prima possibile. Se la Frusta non si ferma non posso rinunciare a nessun uomo."
“Signore! Segnale rosso dalla vedetta numero tre!”
"Un altro assalto? Ma non capiscono che non riusciranno mai a passare?"
"Evidentemente no, Signore."
"Va bene, ARCIERI! Pronti a scoccare!"
“Arcieri pronti! Segnale rosso dalla vedetta numero due!”
“Seguono la stessa strategia delle ultime tre incursioni. Idioti. Segnale dalla uno?”
“In attesa signore.”
“Bene, pronti al… No! Un diversivo! Incursione da Sud! UOMINI MANO ALLE LAME! SCUDI!”
Maniero Flambèr, Pinnacolo dell’Essenza, 19 Maggio 1316
"Mio Signore, gli attacchi agli avamposti della Foresta si fanno sempre più arditi... Potremmo dover chiedere al Nobile..."
Uno sguardo investì il messaggero e questi s'ammutolì, parallizzato dal suo sguardo spietato. Il Marchese delle Fiamme si erge minaccioso sopra di lui mentre le fiamme delle candele nella stanza aumentano misteriosamente di vigore.
"IO DIFENDERO' LE MIE TERRE! E NESSUN ALTRO!"
Zeno Flambér si porge al fianco del padre, sorridente.
"Padre, non converrebbe forse ricorrere alle Organizzazioni? In fondo hanno riconquistato Verdantis. Mi sembra gente in gamba."
"Si, e sappiamo tutti cos’è successo a Verdantis! Stai per caso puntando al titolo di Marchese?"
"Oh. Assolutamente no, padre. Ma se magari non scendete in campo..."
"Osi darmi del CODARDO!?"
"No. No certo che no. So bene che non lo siete Padre mio. Però così facendo assicuriamo la salvezza dei confini senza perdere neanche uno dei nostri uomini."
“…! E allora ammettilo! Vuoi essere tu a comandare le truppe. Vuoi dare prova di te ai miei occhi non è così?”
“…”
"E va bene, diramerò una richiesta. E a te spetterà il coordinamento delle forze sul campo. Non saranno ammessi fallimenti.”
“Certamente Padre, non vi deluderò. Ora scusatemi, esco a schiarirmi le idee, questa sala mi opprime.”
“…Proprio dell’Aria dovevi essere... "
Un forte bussare sovrastò i discorsi dei due nobili.
"Chi è adesso?"
"Mio signore, Lord Ronuà è all'ingresso, chiede di poter conferire con voi."
"Prima la guerra e ora la politica? Fatelo passare.. Spero per lui che porti buone notizie."
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Foglio GDR
I miei personaggi:
Re: DICERIE - Preda e Cacciatore
La Caserma, 20 Maggio 1316
"Ho sentito un amico alla Fonderia. Lo scrigno era tutta una balla quindi?”
“Gia. Pare che i segni siano stati posti addirittura dopo che è stato piazzato in quella zona ghiacciata. Adesso ce l’ha il Patto che come al solito è l’unico che c’ha veramente guadagnato.”
“Ah si? Robe strane. La Chiesa ha pagato alla fine?”
"Non ancora, ma secondo te lo faranno?"
"Conoscendoli ovviamente no… Non vorrei essere uno del tredici-sedici!”
Punta del Drago, 21 Maggio 1316
Svariati nobili sono radunati nella lussuosissima sala per ricevimenti della Villa, sono tutti comodamente seduti, hanno tutti del vino ed hanno tutti un assaggiatore al loro fianco. Il padrone di casa è in piedi e passeggia per la sala dispensando sorrisi e strette di mano.
"Miei cari, siamo in una situazione di crisi ed abbiamo bisogno di una figura forte, di una guida dalla vista illuminata che ci aiuti a rialzarci. A superare questo momento buio senza che esso ci danneggi ulteriormente."
Dice con voce forte e sicura, e numerosi sono mormorii di assenso
"Chi guiderà dunque il nostro florido Ducato mantenendolo tale?"
Nella sala scende il silenzio. Dopo qualche istante no dei presenti si alza, mentre il suo servitore prende il calice ormai vuoto.
"Si sta forse proponendo Lord Ronuà?"
Chiede timidamente. Renio Ronuà lo fissa, un rampollo di una famiglia cadetta, giovane ma intraprendente, gli sorride compiaciuto.
"Io? Mai avrei pensato ma... Se me lo chiedessero le famiglie nobili unite.. Come potrei oppormi? D'altronde... Qualcun altro ha una così ampia conoscenza di ciò che governa e controlla economia, politica e guerra? Qualcun altro sarebbe in grado di assicurare il mantenimento dell'attuale tenore di vita? Nostro e di tutti gli amati cittadini, si intende."
Altri mormorii di assenso, e Renio Ronuà alza in alto il suo calice.
Confine Est della Foresta di Oruga, 24 Maggio 1316
Un giovane sorridente lascia vagare gli occhi nei dintorni, quasi ignorando lo stuolo armato dinanzi a lui, concentrandosi invece su alberi, alture e corsi d’acqua. Non senza timore, un Nano in armatura leggera gli si avvicina.
“Ehm… Lord Flambér. Le truppe di avanscoperta delle Organizzazioni sono.. Attendono ordini, Signore.”
“Cosa? Ah, ma certo!”
Zeno Flambér salta leggiadro su un tronco caduto, spaziando finalmente sull’assembramento variegato di forze di fronte a lui.
“Bene! Sapete tutti perché siete qui! La Foresta di Oruga è in pericolo! E voi siete qui per difenderla! Tutto chiaro? Bene andiamo!”
Il Nano si torce la barba, prima di fare un colpetto di tosse.
“Ehm.. Ordini più precisi, mio Lord.”
“Cosa? Ah! Beh, chiaramente abbiamo notizie di gruppetti della Frusta nella zona! Non sono molti e nemmeno bene armati, ma stanno intrattenendo una sorta di rete di comunicazione con le loro forze principali. Quindi trovateli e uccideteli per andare sul sicuro! Ah, e potete usare i nodi focali della Foresta a vostro piacimento, anzi dovete! Proteggeteli e fate si che non cadano in mano nemica!”
Cenni di assenso, qualche urlo qua e là, qualche colpo di tosse.
“Proteggerli ho detto! Sia mai che passi per la Miniera e la trovi completamente esaurita! Vi brucio tutti se succede!”
“SISSIGNORE!”
Verdantis, 28 Maggio 1316
"Regus, con questi tre dovremmo aver finito. E dai rapporti non ci dovrebbero essere ulteriori infetti."
"Bene, fortuna che abbiamo portato reagenti in abbondanza"
"*Cough* Grazie, voi tribali siete strani, ma sapete il fatto vos.. *Cough*"
"Non è necessario, non sforzatevi, riposate."
La porta si apre di colpo, entrano un uomo e un elfo, il primo sorregge il secondo praticamente svenuto.
"Aiuto! *Cough* non riesco *Cough* a respira.."
Un suono sordo segue la rovinosa caduta dei due. Regus corre a soccorrerli, studiandoli con attenzione.
"L'uomo è afflitto dal segno del cobra, è in uno stadio avanzato ma dovremmo riuscire a curarlo come fatto con gli altri. L'elfo invece, non ha battito ne respiro, presenta ematomi dalla gola al petto. Portatelo di là, voglio aprirlo e vedere di che si tratta, non sembra il solito segno del cobra."
"Ho sentito un amico alla Fonderia. Lo scrigno era tutta una balla quindi?”
“Gia. Pare che i segni siano stati posti addirittura dopo che è stato piazzato in quella zona ghiacciata. Adesso ce l’ha il Patto che come al solito è l’unico che c’ha veramente guadagnato.”
“Ah si? Robe strane. La Chiesa ha pagato alla fine?”
"Non ancora, ma secondo te lo faranno?"
"Conoscendoli ovviamente no… Non vorrei essere uno del tredici-sedici!”
Punta del Drago, 21 Maggio 1316
Svariati nobili sono radunati nella lussuosissima sala per ricevimenti della Villa, sono tutti comodamente seduti, hanno tutti del vino ed hanno tutti un assaggiatore al loro fianco. Il padrone di casa è in piedi e passeggia per la sala dispensando sorrisi e strette di mano.
"Miei cari, siamo in una situazione di crisi ed abbiamo bisogno di una figura forte, di una guida dalla vista illuminata che ci aiuti a rialzarci. A superare questo momento buio senza che esso ci danneggi ulteriormente."
Dice con voce forte e sicura, e numerosi sono mormorii di assenso
"Chi guiderà dunque il nostro florido Ducato mantenendolo tale?"
Nella sala scende il silenzio. Dopo qualche istante no dei presenti si alza, mentre il suo servitore prende il calice ormai vuoto.
"Si sta forse proponendo Lord Ronuà?"
Chiede timidamente. Renio Ronuà lo fissa, un rampollo di una famiglia cadetta, giovane ma intraprendente, gli sorride compiaciuto.
"Io? Mai avrei pensato ma... Se me lo chiedessero le famiglie nobili unite.. Come potrei oppormi? D'altronde... Qualcun altro ha una così ampia conoscenza di ciò che governa e controlla economia, politica e guerra? Qualcun altro sarebbe in grado di assicurare il mantenimento dell'attuale tenore di vita? Nostro e di tutti gli amati cittadini, si intende."
Altri mormorii di assenso, e Renio Ronuà alza in alto il suo calice.
Confine Est della Foresta di Oruga, 24 Maggio 1316
Un giovane sorridente lascia vagare gli occhi nei dintorni, quasi ignorando lo stuolo armato dinanzi a lui, concentrandosi invece su alberi, alture e corsi d’acqua. Non senza timore, un Nano in armatura leggera gli si avvicina.
“Ehm… Lord Flambér. Le truppe di avanscoperta delle Organizzazioni sono.. Attendono ordini, Signore.”
“Cosa? Ah, ma certo!”
Zeno Flambér salta leggiadro su un tronco caduto, spaziando finalmente sull’assembramento variegato di forze di fronte a lui.
“Bene! Sapete tutti perché siete qui! La Foresta di Oruga è in pericolo! E voi siete qui per difenderla! Tutto chiaro? Bene andiamo!”
Il Nano si torce la barba, prima di fare un colpetto di tosse.
“Ehm.. Ordini più precisi, mio Lord.”
“Cosa? Ah! Beh, chiaramente abbiamo notizie di gruppetti della Frusta nella zona! Non sono molti e nemmeno bene armati, ma stanno intrattenendo una sorta di rete di comunicazione con le loro forze principali. Quindi trovateli e uccideteli per andare sul sicuro! Ah, e potete usare i nodi focali della Foresta a vostro piacimento, anzi dovete! Proteggeteli e fate si che non cadano in mano nemica!”
Cenni di assenso, qualche urlo qua e là, qualche colpo di tosse.
“Proteggerli ho detto! Sia mai che passi per la Miniera e la trovi completamente esaurita! Vi brucio tutti se succede!”
“SISSIGNORE!”
Verdantis, 28 Maggio 1316
"Regus, con questi tre dovremmo aver finito. E dai rapporti non ci dovrebbero essere ulteriori infetti."
"Bene, fortuna che abbiamo portato reagenti in abbondanza"
"*Cough* Grazie, voi tribali siete strani, ma sapete il fatto vos.. *Cough*"
"Non è necessario, non sforzatevi, riposate."
La porta si apre di colpo, entrano un uomo e un elfo, il primo sorregge il secondo praticamente svenuto.
"Aiuto! *Cough* non riesco *Cough* a respira.."
Un suono sordo segue la rovinosa caduta dei due. Regus corre a soccorrerli, studiandoli con attenzione.
"L'uomo è afflitto dal segno del cobra, è in uno stadio avanzato ma dovremmo riuscire a curarlo come fatto con gli altri. L'elfo invece, non ha battito ne respiro, presenta ematomi dalla gola al petto. Portatelo di là, voglio aprirlo e vedere di che si tratta, non sembra il solito segno del cobra."
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