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Brinderemo ancora con loro! - Sil
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Brinderemo ancora con loro! - Sil
Nel pinnacolo quella sera c’è silenzio durante la cena.
Il lich è stato sconfitto, ma non per merito del gruppo d’intervento e molti sono stati i caduti sul campo, due in particolare pesano sulle loro coscienze, Cain Marshall e Adrian Lux Victori.
Il silenzio li ricopre e sembra aggiungere peso a quel dolore che permea il castello e il cielo, da cui ancora la pioggia scende senza sosta, a versare lacrime che molti di loro hanno già finito.
Il suo piatto è quasi intonso quando con lentezza si alza e prende il suo calice ancora pieno di vino, non è da lei fare cose simili o tenere discorsi, ma si schiarisce la voce a cercare di attirare l’attenzione, ci sono momenti in cui le cose devono essere fatte.
“Congregati… Amici…”
Il suo tono è tranquillo, preciso, molto diverso dal suo solito modo di fare sfrontato.
“Per questa sera userò amici, anche se non sono così amabile da essere riuscita ad attirarmi le amicizie di molti di voi…”
Riesce anche a sorridere per un attimo, poi però torna seria, quasi svuotata.
“Questa sera voglio brindare ai caduti. Non voglio festeggiare, non voglio usare parole vuote, non voglio fingere che la morte sia una cosa a cui aspiriamo, voglio brindare agli uomini che erano e che ritroveremo una volta che sarà giunta la nostra ora…”
Inspira a fondo e passa lo sguardo su tutti i presenti, il suo tono si alza ed è più deciso man mano che le parole escono.
“Noi, tutti noi, siamo combattenti. Dai nostri stregoni più forti agli studiosi più inesperti, siamo tutti guerrieri. Ci siamo uniti al gruppo d’intervento come scudo e spada a difesa del ducato… Dei cittadini, di coloro che non posseggono le nostre capacità e che se lasciati soli morirebbero in balia della frusta rossa, della fauce nera e dei necromanti.
Siamo guerrieri, chi più, chi meno, tutti noi abbiamo affrontato nemici e pericoli mortali, sappiamo che ogni missione a cui partecipiamo potrebbe essere l’ultima… Eppure non ci tiriamo indietro, con le nostre arti ci schieriamo in difesa delle nostre case, e sappiamo che per uno di noi che cade cento e più vivono…”
Alza il calice in direzione di Ago e piega la testa in un cenno di rispetto.
“Cain era uno degli uomini che più rispettavo, molti di noi lo avrebbero seguito negli inferi se solo ce lo avesse chiesto e avrei voluto vederlo guidare il gruppo d’intervento e la congrega stessa… Eppure non solo per questo la sua è stata una terribile perdita, era un uomo onorevole e di valore, un buon amico su cui tutti noi potevamo fare affidamento…”
Lo sguardo vaga ora e si ferma sulla finestra di fronte a lei.
“Adrian Lux Victori era un nobile, avrebbe potuto condurre una vita agiata nella sua casa, invece si è unito a noi, pronto a mettersi in campo e rischiare la sua vita… Non ho avuto modo di conoscerlo a fondo ma ogni volta che ho parlato con lui è riuscito a strapparmi una risata, e nelle situazioni di tensioni in cui ci troviamo di solito una risata può essere la differenza tra la paura di morire che ti paralizza e la ripresa sicurezza nelle proprie azioni dopo un attimo di spensieratezza…”
Inspira a fondo e alza il calice facendo segno di un brindisi.
“Brindiamo a Cain Marshall e Adrian Lux Victori, che gli dei li accolgano ed onorino come meritano… Che ci guidino nei momenti oscuri e ci proteggano. Brindiamo a loro, ora, in questo luogo che era anche la loro casa, e ricordiamoci che li ritroveremo una volta che il nostro compito qui sarà finito, e che solo allora brinderemo ancora con loro!”
Il lich è stato sconfitto, ma non per merito del gruppo d’intervento e molti sono stati i caduti sul campo, due in particolare pesano sulle loro coscienze, Cain Marshall e Adrian Lux Victori.
Il silenzio li ricopre e sembra aggiungere peso a quel dolore che permea il castello e il cielo, da cui ancora la pioggia scende senza sosta, a versare lacrime che molti di loro hanno già finito.
Il suo piatto è quasi intonso quando con lentezza si alza e prende il suo calice ancora pieno di vino, non è da lei fare cose simili o tenere discorsi, ma si schiarisce la voce a cercare di attirare l’attenzione, ci sono momenti in cui le cose devono essere fatte.
“Congregati… Amici…”
Il suo tono è tranquillo, preciso, molto diverso dal suo solito modo di fare sfrontato.
“Per questa sera userò amici, anche se non sono così amabile da essere riuscita ad attirarmi le amicizie di molti di voi…”
Riesce anche a sorridere per un attimo, poi però torna seria, quasi svuotata.
“Questa sera voglio brindare ai caduti. Non voglio festeggiare, non voglio usare parole vuote, non voglio fingere che la morte sia una cosa a cui aspiriamo, voglio brindare agli uomini che erano e che ritroveremo una volta che sarà giunta la nostra ora…”
Inspira a fondo e passa lo sguardo su tutti i presenti, il suo tono si alza ed è più deciso man mano che le parole escono.
“Noi, tutti noi, siamo combattenti. Dai nostri stregoni più forti agli studiosi più inesperti, siamo tutti guerrieri. Ci siamo uniti al gruppo d’intervento come scudo e spada a difesa del ducato… Dei cittadini, di coloro che non posseggono le nostre capacità e che se lasciati soli morirebbero in balia della frusta rossa, della fauce nera e dei necromanti.
Siamo guerrieri, chi più, chi meno, tutti noi abbiamo affrontato nemici e pericoli mortali, sappiamo che ogni missione a cui partecipiamo potrebbe essere l’ultima… Eppure non ci tiriamo indietro, con le nostre arti ci schieriamo in difesa delle nostre case, e sappiamo che per uno di noi che cade cento e più vivono…”
Alza il calice in direzione di Ago e piega la testa in un cenno di rispetto.
“Cain era uno degli uomini che più rispettavo, molti di noi lo avrebbero seguito negli inferi se solo ce lo avesse chiesto e avrei voluto vederlo guidare il gruppo d’intervento e la congrega stessa… Eppure non solo per questo la sua è stata una terribile perdita, era un uomo onorevole e di valore, un buon amico su cui tutti noi potevamo fare affidamento…”
Lo sguardo vaga ora e si ferma sulla finestra di fronte a lei.
“Adrian Lux Victori era un nobile, avrebbe potuto condurre una vita agiata nella sua casa, invece si è unito a noi, pronto a mettersi in campo e rischiare la sua vita… Non ho avuto modo di conoscerlo a fondo ma ogni volta che ho parlato con lui è riuscito a strapparmi una risata, e nelle situazioni di tensioni in cui ci troviamo di solito una risata può essere la differenza tra la paura di morire che ti paralizza e la ripresa sicurezza nelle proprie azioni dopo un attimo di spensieratezza…”
Inspira a fondo e alza il calice facendo segno di un brindisi.
“Brindiamo a Cain Marshall e Adrian Lux Victori, che gli dei li accolgano ed onorino come meritano… Che ci guidino nei momenti oscuri e ci proteggano. Brindiamo a loro, ora, in questo luogo che era anche la loro casa, e ricordiamoci che li ritroveremo una volta che il nostro compito qui sarà finito, e che solo allora brinderemo ancora con loro!”
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